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Basta profitti sulla pandemia. L’urlo contro Big Pharma in trenta città

Si è materializzata nella giornata di ieri in una trentina di città italiane – oltre che in Europa e nel mondo – l’urlo di chi in questi mesi sta denunciando con ogni mezzo a disposizione l’inaccettabile vergogna del monopolio privato sui vaccini anti Covid da parte delle multinazionali del Big Pharma.

Finanziati spesso con fondi pubblici, i brevetti sui vaccini sono stati privatizzati – e trasformati in enormi profitti – dalle multinazionali che stanno facendo i loro comodi sia con le forniture che con i prezzi, selezionando i clienti, ritardando le campagne di vaccinazione, mostrando arroganza verso i governi e soprattutto verso le popolazioni afflitte da un virus che ormai da un anno è diventato pandemia e incubo della vita quotidiana di miliardi di persone.

Ieri in molte città italiane si è scesi in piazza per dire basta a questa vergogna che però è rivelatrice delle gerarchie e del funzionamento del sistema capitalista dominante. E’ imbarazzante assistere ai balbettii della Commissione europea che nella trattativa commerciale con le multinazionali si ritrova con pugni di mosche in mano invece delle forniture vaccinali concordate nei contratti. Ed è talmente vergognoso questo gioco che hanno dovuto oscurare il 90% del testo dei contratti stessi.

I contratti oscurati ieri sono diventati manifesti che gli attivisti di Potere al Popolo hanno esposto a Roma prima con un blitz alla sede dell’Unione Europea e poi in piazza Montecitorio dove si è tenuta la manifestazione nella Capitale. Qui in apertura è stato letto il significativo messaggio di saluto e mobilitazione comune di Zola Saphetha, dirigente sindacale della Fsm in Sudafrica, un paese da sempre in prima linea proprio per sottrarre alle multinazionali i brevetti sui farmaci salvavita.

A Catania invece gli attivisti hanno fatto un blitz allo stabilimento della Pfizer dove hanno simbolicamente bruciato i brevetti.

Nel pomeriggio – nonostante lo zig zag tra le restrizioni delle zone rosse, arancioni, gialle – le piazze si sono animate in tante città italiane: da Milano a Palermo, da Aosta a Napoli, da Torino a Lecce.

Contemporaneamente continua la raccolta di firme sulla petizione europea No profitonpandemic. Obiettivo un milione di firme, in Italia occorre raccoglierne 180mila.

Da alcune manifestazioni è venuta già l’indicazione di una data importante per dare continuità alla mobilitazione per la socializzazione dei brevetti e il diritto alla salute come bene comune prioritario.

Il prossimo 21 maggio a Roma si terrà il World Health Summit del G 20 con i capi di stato delle maggiori economie del mondo per discutere di salute e pandemia. Una occasione perfetta per incrociare la spada tra le esigenze sociali che pretendono la priorità della salute pubblica e le scelte dei governi che, nonostante la pandemia, ritengono che questa debba sempre trovare la strada della subordinazione agli interessi del mercato e dei profitti privati.

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