Questa mattina è scattata una operazione di polizia in diverse città italiane nei confronti di una rete neofascista denominata “Ultima Legione”. Ci sono state 25 perquisizioni effettuate tra L’Aquila, Chieti, La Spezia, Terni, Como, Piacenza, Lecce, Modena, Cosenza, Ascoli Piceno, Macerata, Verona e Como.
Le indagini sono partite nel gennaio del 2019 con il monitoraggio di alcune chat create su Telegram e Whatsapp e denominate “Ultima Legione” e “Boia chi molla” sulle quali i neofascisti indagati facevano proselitismo e reclutamento di militanti. Agli appartenenti all’organizzazione viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi. Le successive indagini avrebbero consentito di delineare l’organigramma degli aderenti ad Ultima Legione Italia.
Le indagini sono dirette dalla procura della Repubblica de L’Aquila. Gli investigatori hanno trovato foto, video e simboli che, diversamente dalle pubblicazioni ufficiali del movimento e secondo quanto sarebbe emerso, inneggiano al nazismo ed esaltano le stragi di matrice suprematista. Immagini e video sono stati trovati nella disponibilità di tre soggetti residenti a Firenze, Prato e Grosseto, considerati fra gli animatori delle chat “Boia chi molla” e “Ultima legione”, che sono stati perquisiti dagli agenti delle Digos. L’obiettivo degli animatori delle chat, dicono gli investigatori, era quello di reclutare militanti per mettere in piedi una struttura politica di ispirazione fascista.
Ultima Legione, secondo gli stessi fondatori, nasce il 1 Giugno del 2017. Diventa un Movimento Politico il 29 Ottobre 2018. “Viene costituito dalla volontà di un gruppo di Italiani appartenenti ad ogni fascia sociale di ogni parte della penisola con Spirito Patriottico. Ci collochiamo in quell’area di destra, capace di avere una visione moderna, accostabile alle grandi destre conservatrici che purtroppo hanno da pagare un prezzo elevato e ancor oggi oggetto di colpevolizzazione da parte di tanti detrattori. Non siamo facinorosi, non siamo per la violenza, non siamo razzisti. Siamo per la legalità e l’onestà in tutti i sensi; siamo per un’Italia pulita, sana. Stiamo cercando di sviluppare una Destra sempre capace di distinguersi, nei temi e nelle proposte, da qualunque contendente di qualsiasi corrente”.
La sede legale del movimento neofascista risulta essere in via Padova 65 a Milano. L’incipit del suo programma politico recita testualmente: “Siamo tolleranti e civili NOI Italiani nei confronti di tutti i diversi, neri,rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi”.
Tra i punti fermi del programma ovviamente è l’opposizione all’immigrazione, la chiusura dei campi e il rimpatrio dei Rom, il contrasto alle Ong (ritenute un pericolo nazionale) e allo Ius Soli. Ma c’è spazio anche per la famiglia, la sicurezza, le tasse etc. Tra le iniziative si segnala la denuncia alla Rai contro il cantante Achille Lauro per oltraggio alla bandiera.
In una lettera inviata a maggio dello scorso anno al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, (tra l’altro vicino agli ambienti dell’estrema destra), i fascisti di Ultima Legione denunciavano preoccupati che: “Un paesino abruzzese di circa 80 anime, Carapelle Calvisio, dovrà ospitare cento ‘risorse” per fare la quarantena. Questo grande atto di generosità sarà gestito dalla Caritas diocesana del luogo,eh sì, sempre loro …. Una Caritas-Chiesa sempre attenta alle esigenze degli immigrati, ma non nei confronti degli italiani poiché non fonte di guadagno, oramai è risaputo… Questo esecutivo attua, con discernimento, quello che si chiama “sostituzione di popoli”. Ora le domande sorgono spontanee: L’epidemia covid19 è diventato forse il paravento per nascondere le vere intenzioni del governo (PD,M5S,IV) per gestire l’invasione?”
Per ora, sulla base delle informazioni disponibile ci fermiamo qui. Da quanto emerso finora non sembra esserci una proporzione tra il clamore mediatico assegnato a questa operazione – risoltasi solo con delle perquisizioni e con le notizie consegnate alla stampa – e reati che vadano oltre il ciarpame dell’ideologia fascista e suprematista.
Nel nostro paese – anche recentemente – abbiamo conosciuto reti neofasciste assai più pericolose di queste e che hanno goduto di complicità negli apparati statali assai rilevanti. Intravediamo il rischio di una operazione un po’ flop che magari rischia di dare patenti di perseguitati politici a gruppi neofascisti come questi.
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