Menu

Unione Popolare: buona la prima

Sabato si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale che, sulla base di un appello sottoscritto da decine di attiviste/i sociali e sindacali e personalità della cultura, ha avviato il percorso dell’Unione Popolare. Una sala gremita di giovani e meno giovani, con tanti posti in piedi o seduti per terra,  fanno obiettivamente ben sperare.

Per vedere tutti gli interventi dell’assemblea clicca QUI

Come ha detto saggiamente il sindacalista Guido Lutrario “Gli inizi hanno un fascino indescrivibile”. La citazione di Molière sta lì come una pietra a rammentare che gli avvi di percorso sono sempre la parte più facile.

Eppure tutti gli interventi hanno posto in piena sincronia l’esigenza dell’unità e di un fronte comune – altri l’hanno definita un’alleanza – per stare al passo con il conflitto sul piano sociale, ambientale e contro la guerra che incombono sulle sorti del paese e di milioni di persone. L’Autunno annuncia una inevitabile stagione di collisione tra interessi e soluzioni antagoniste tra loro su ogni aspetto centrale dell’agenda politica del paese. Fermare il coinvolgimento dell’Italia nella guerra, contrastare le ferite sui salari e le condizioni di vita delle famiglie, rimettere la barra al centro di una vera pianificazione e transizione ecologica, imporre il salario minimo, sono alcuni dei punti sui quali hanno insistito gran parte degli interventi, alcuni dei quali hanno evocato anche la necessità dello sciopero generale.

L’assemblea è stata introdotta da Simona Suriano (deputata di ManifestA). Puntuale come al solito il contributo di Moni Ovadia. Le forze politiche come Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Dema, ben presenti in sala e obiettivamente decisive per il percorso, questa volta hanno scelto di non intervenire in questa assemblea.

Particolarmente significativi gli interventi di Eva, studentessa, che ha snocciolato una dietra l’altra le ragioni di una generazione in rivolta contro le pesanti e pressanti ipoteche sul futuro, e l’intervento di Manon Aubry, eurodeputata de La France Insoumise che ha sottolineato più volte la necessità della rottura con il sistema dominante ed ha fatto gli auguri per aver scelto il nome di Unione Popolare – così come in Francia – all’alleanza alternativa in via di costruzione anche in Italia.

 

Le conclusioni di De Magistris hanno in qualche modo dato l’avvio al processo con Unione Popolare cercherà di materializzarsi nel paese e nella società come alternativa al sistema dominante a cominciare dall’opposizione alla guerra e all’emancipazione sul terreno di quei diritti sociali scolpiti nel dettato costituzionale. Oggi questo sistema è rappresentato da Draghi e dal “draghismo” ed è al cuore di questo sistema che l’Unione Popolare vuole saper colpire.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

7 Commenti


  • Giuseppe

    Avete “dimenticato” il riferimento di De Magistris ad una possibile alleanza con il M5S nel caso in cui Conte rompesse con Draghi. Mi sembra una questione sostanziale e non certo marginale.


    • Redazione Roma

      Nell’intervento all’assemblea quello che dici non è rilevabile, forse in altri contesti


  • Pasquale

    Bisogna diventare quell’ apparato rivoluzionario che interrompa la stagione delle riforme buone solo per la borghesia imprenditoriale
    e avii il tempo del vero cambiamento radicale partendo da basso, dal proletariato, dalla classe operaia, da un nuovo conflitto sociale per costruire quel mondo fatto di lavoro vero, sano e, come dice Marx, che sia Manifestazione di Libertà.


  • Maurizio

    Finché avremo mille altri nomi di movimenti e partiti non arriveremo da nessuna parte piuttosto si innalzi la bandiera del Partito Comunista Marxista Italiano e vediamo chi ci sarà dietro


  • salvatore ore

    questo ennesimo tentativo potrebbe essere diverso dagli altri ?
    Certamente sì, ma teniamo alla larga apprendisti stregoni sulla falsariga dei Bertinotti o dei Vendola, solo per citarne pochi, ma soprattutto questo soggetto dovra’ essere conflittuale, duro e deciso contro i nostri nemici naturali fisiologici, quindi bando ai compromessi al ribasso e ricordiamoci che M5S e Lega ottennero le loro messi elettorali più cospicue quando si presentavano come partiti anti sistema dunque avanti per raccogliere quelle valanghe di voti liberi o astensionismo che aspettano solo un’alternativa sociale credibile all’attuale immondizia politica italiana



  • Giovanni

    Al di la’ dei dubbi, ripartiamo….
    Sara’ basilare, comunque, un progetto condiviso e una comune strategia, senza bandierine auto- referenziali, altrimenti si rivedra’ una pellicola gia’ vista….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *