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Sempre più a destra

Giorgia Meloni ha fatto sapere all’estero che la sua ispiratrice sarebbe Margaret Thatcher. Rispetto all’eredità della fiamma fascista di Giorgio Almirante, è una collocazione ancora più a destra.

La ultra liberista Thacher ha dato la sua impronta, assieme al presidente USA Ronald Reagan, alla svolta reazionaria dell’Occidente contro i diritti del lavoro, lo stato sociale, la proprietà pubblica, il progresso civile, la democrazia, la pace.

Quando negli anni 80 andai a portare solidarietà ai minatori del Galles, in lotta per il lavoro e la vita, scoprii che essi paragonavano a Mussolini la loro primo ministro. Lo stesso facevano i patrioti irlandesi quando Thatcher faceva morire di fame in carcere Bobby Sands.

Margaret Thatcher affermò di non riconoscere la società, ma solo gli individui e inventò il famigerato acronimo TINA, there is not alternative, per affermare il totalitarismo del pensiero unico liberista.

Tante feroci ingiustizie del mondo attuale trovano origine dai successi contro la democrazia e l’umanità dei governi Thatcher, governi dei ricchi, coi ricchi, per i ricchi, bianchi.

Che Meloni si vesta da Thatcher, la più fascista dei governanti britannici, in fondo ci sta, perché questa è la natura profonda della destra reazionaria italiana, da sempre coi padroni nazionali ed esteri, contro i lavoratori, i poveri ed i diritti sociali e civili.

Che poi La Repubblica, il Foglio e tanta stampa e politica cosiddetta liberale contestino a Meloni questa scelta, perché lei non sarebbe sufficientemente liberista, beh questo è il segno di un degrado di cui il primo rappresentante è Draghi. Che nel 1992 sul panfilo Britannia diede il via alla grande privatizzazione ed alla svendita del sistema pubblico e che nel 2011 pretese la libertà di licenziamento ed il taglio delle pensioni. Proprio sulle orme di Thatcher.

Da trent’anni quelli che avrebbero dovuto essere l’alternativa alla destra liberista hanno fatto le stesse politiche di Thatcher. E sotto sotto ne sono dei fan, se non altro attraverso il loro leader Draghi.

Ecco perché noi di #UnionePopolare lottiamo contro la destra di Meloni, ma anche contro quella del PD. Perché non si combatte la destra sfidandola a chi è più di destra.

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1 Commento


  • Oigroig

    Non sarebbe la prima volta che il liberismo diventa causa e anticamera di forme statali autoritarie. Ma basterebbe rendere almeno un po’ scomode le loro poltrone. Un tempo si fischiava il PD; si contestava Salvini ogni volta che compariva in una piazza e si vedeva che vi era un’opposizione sociale organizzata. Invece l’ultima volta che Meloni ha fatto un comizio in piazza a Bologna c’era soltanto una decina di contestatori perché l’antifascismo bolognese aveva sconsigliato la mobilitazione:

    «Questa volta, però, non saremo fisicamente presenti: siamo troppo impegnatə a combattere gli effetti che la gestione di questa pandemia ha lasciato nel tessuto sociale di questa città […] per venire incontro alle fasce sociali più deboli».
    https://staffetta.noblogs.org/post/2021/09/27/noi-li-odiamo-i-fascisti-di-piazza-galvani/

    Ora il prossimo 15 settembre Meloni farà il suo comizio elettorale a Bologna urlando le solite cose atroci su immigrati, devianze, “ideologia gender”, cimiteri di feti, e nessuno probabilmente solleverà nemmeno un fischio… Tuttə su TikTok, nessuno nelle strade…

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