Viene da chiedersi da dove mai arrivi la “necessità” che ha spinto il neoministro dell’”istruzione e del merito” di scrivere una letterina anticomunista a tutti gli studenti del paese.
Lo ha fatto in coincidenza con una data istituzionale passata quasi sempre inosservata – la “giornata della libertà” – per il buon motivo che l’Italia ha già una “festa della Liberazione” (il 25 aprile, per farlo sapere al ministro) dal significato storico assai più concreto e senza alcuna genericità.
E’ anche la festa che certifica come la Costituzione strutturi una “repubblica antifascista”, in quanto nata dalla lotta armata contro il regime che proprio la “libertà” dei cittadini (non quella delle “imprese”) aveva messo sotto gli scarponi chiodati.
Il testo della letterina è un concentrato di ideologia spicciola, di mezzi slogan neoliberisti rappattumati alla meglio, senza guizzi né originalità. Si va dallo psicologismo bottegaio (“il comunismo […] nasce come sogno di una grande utopia una rivoluzione radicale che sradichi l’umanità dai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di uguaglianza, libertà, felicità assolute e perfette. Che la proietti, insomma, verso il paradiso in terra.
Ma là dove prevale si converte inevitabilmente in un incubo altrettanto grande: la sua realizzazione concreta comporta ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte.”
Un caso di cecità autoinferta, quella del ministro, che cita anche la Cina, appena riconosciuta dall’Onu come grande vincitrice nella “lotta alla povertà”, visto che l’ha completamente sradicata emanciapndo l’inezia di 700 milioni di persone in meno di 40 anni.
A quel punto uno si riguarda il prestigioso curriculum del prof. Giuseppe Valditara, ordinario di Diritto Romano presso l’università di Torino, ma impegnato per ben tre legislature come parlamentare, prima in Alleanza Nazionale (stadio intermedio tra il Movimento Sociale e l’attuale partito della Meloni) e poi nella Lega.
Proprio per la Lega si era presentato alle elezioni del 25 settembre, ma ahilui non era riuscito ad essere eletto. Nessun problema, viene ripescato come ministro, evidentemente “per merito”.
Aveva infatti già devastato scuola e ricerca quando stato capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca al Miur (quando Istruzione e Università erano uniti in un unico dicastero) con ministro Marco Bussetti (in quota Lega, nel governo Conte I).
Ancora prima era stato il relatore di maggioranza della riforma dell’università durante il governo Berlusconi (con Mariastella Gelmini a capo del Ministero dell’Istruzione). Un orrore che ancora oggi grida vendetta è che è stato ben presto necessario “ri-riformare”, ovviamente peggiorando ancora la situazione della scuola italiana.
E’ ancora lui ad aver scritto il “programma di governo” della Lega sulla scuola, con l’idea di graduare la carriera dei docenti “previa certificazione di appositi periodi di formazione”.
Sempre lui a prevedere una torsione “nazionalista e identitaria” delll’istruzione, perché “Una nazione senza identità è come un uomo senza qualità”, e dunque la formazione dei giovani va centrata sulla “conoscenza del nostro passato, dei valori posti a fondamento della nostra civiltà”.
A pensarci bene, la letterina deve esser nata proprio da queste fantasie proto-fasciste, con l’accortezza – o la furbata – di evitare per ora l’apologia del Ventennio come “valori posti a fondamento”, prendendola intanto alla larga con la maledizione del comunismo.
E chi vuol intendere intenda.
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Mario
Quando in Italia c’erano le organizzazioni della sinistra di classe – parlamentari ed extraparlamentari – a bilanciare la situazione, a fare la lotta di classe… in Italia c’erano lo statuto dei lavoratori, l’istruzione pubblica ed uno dei migliori sistemi sanitari pubblici del mondo (sempre migliorabile per carità, ma chiedete ad un qualsiasi cittadino statunitense che deve sottoporsi ad un intervento, anche piccolo, e che magari lavora come commesso da McDonald’s, le “meraviglie” del profitto della sanità privata Usa).
Oggi che invece la sinistra di classe, comunista, in Italia rimane in una fase di (purtroppo) terribile arretramento, il ministro di questo governicchio di estrema destra forte coi deboli ma TENUTO LETTERALMENTE PER LE PALLE da Washington e Bruxelles per le voci di spesa e le decisioni vitali per il paese, può ben sollazzarsi con il suo autoerotismo anticomunista e fare anche lui la sua parte nel definitivo smantellamento del welfare state in Italia.
Ma forse non tutto il male viene per nuocere: dopo questo governo neofascista a guida “Fratelli d’Italia” finirà definitivamente nel cesso quel pernicioso ossimoro che sentiamo ripetere da decenni ovvero “DESTRA SOCIALE”. Destra “sociale” che è ben sistentizzata anche dalla figura del ministro Giorgetti: il bocconiano che leggeva Freda…
ANNA
Siamo tornati al Minculpop
c. Sergio Binazzi
penso che questo professore farebbe meglio a pensare a quale futuro vanno incontro i giovani da un bel po di tempo a questa parte e provare assieme a quella manica di fascisti ed incapaci a trovare soluzioni anziché scrivere stronzate sulle sue lettere. Questo povero ignorante penso non ne sappia proprio nulla di comunismo, come altri che definiscono ancora comunisti letta & Co. parlano sempre di quanti immigrati arrivano in Italia ma non parlano mai di quanti giovani italiani sono costretti ad emigrare per trovare un lavoro e uno stipendio decente per poter campare in questo schifo di società che loro definiscono libera.
Pasquale
Se questo signor ministro, invece di sparare cazzate, perché non sa di cosa parla e non conosce le conquiste in cui i Comunisti hanno contribuito e anche parecchio, cominciasse con l’abolire la legge obbrobrio dell’alternanza, potrebbe salvare la pelle di qualche studente.
Giancarlo staffo
Ricordiamo che questa porcata è iniziata quandol Pd è destre hanno votato al parlamento UE l’equiparazione di nazismo e comunismo con i una parte di “Sinistra Europea” che facevano i distinguo sullo “stalinismo”….
Indegni revisionisti
Gianfranco
Un altro dei tanti ciarlatani che si avvicendano in questo paese.
Sergio
Nel minestrone anticomunista c’è spazio anche per la neocomunista Moratti…che dire di più?
giovanni
Ignoranza e cialtroneria hanno da sempre permeato il cascame culturale di destra