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Unione Popolare avvia il percorso costituente

Unione Popolare ha tenuto ieri a Roma una assemblea nazionale con l’obiettivo di consolidare il percorso convergente avviato a luglio da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Dema e ManifestA insieme a Luigi De Magistris. Per sentire e vedere gli interventi clicca QUI.

La costruzione di un soggetto unitario, messo subito alla prova da un test elettorale non lusinghiero ma prevedibile, corrisponde sicuramente ad una esigenza molto diffusa di rappresentanza politica delle istanze popolari e di sinistra nel paese, ma si trova inevitabilmente ancora a fare i conti con la propria dispersione ed anche residui di subalternità.

Rispondere a questa esigenza e provare a costruire un soggetto politico ed un percorso, alternativo nei contenuti e nelle forme al quadro politico esistente, è la sfida che Unione Popolare si è trovata davanti in questi mesi. L’assemblea di ieri ha provato a definire meglio sia i primi che le seconde. Tra le parole “simbolo” segnalate da diversi interventi c’era la conquista della credibilità e la scelta del coraggio, quest’ultimo richiamato tra l’altro da un compagno palestinese.

Dopo la relazione introduttiva di Luigi De Magistris, si sono riuniti quattro gruppi di lavoro (lavoro, ambiente, guerra e pace, democrazia e diritti) che hanno poi resocontato in assemblea plenaria la sintesi della discussione e le proposte emerse.

“Dobbiamo essere la più radicata e forte opposizione sociale al governo di destra e alle politiche neoliberiste. Unire il popolo italiano, contro oppressori e sfruttatori, per costruire politiche di pace contro le guerre, per la giustizia sociale, economica e ambientale, contro autonomia differenziata ed attacco alle classi deboli e agli oppressi del sistema. “ ha affermato de Magistris nella sua introduzione.
“È venuto il momento di lottare per unire movimenti, associazioni, reti civiche, collettività ed individualità per avanzare verso la rottura del sistema e la costruzione dell’alternativa” – ha sottolineato l’ex sindaco di Napoli – “Inizia così, con oggi, con forza e passione, la fase costituente di Unione Popolare che si concluderà nei prossimi mesi con la previsione di un congresso”.

Se già nei gruppi di lavoro tematici si sono registrati decine e decine di interventi e contributi, anche nell’assemblea plenaria ci sono stati numerosi interventi che hanno manifestato le diverse sensibilità sull’agenda politica e le caratteristiche alle quali dovrebbe aderire la costruzione di Unione Popolare.

“Un soggetto politico indipendente e alternativo” per Giuliano Granato di Potere al Popolo che ha anche sottolineato la manifestazione popolare e sindacale del giorno prima come terreno naturale di interlocuzione di Unione Popolare, “uscire dal recinto come alcuni ci invitano non significa andare a parlare con altri microgruppi per fare l’unità della sinistra, noi dobbiamo andarci a riprendere la nostra gente che questi recinti non sa neanche che cosa sono”.

A insistere sul nesso tra lavoratori e politica come esigenza forte di rappresentanza fino ad oggi disattesa si è soffermato Guido Lutrario di Usb evidenziando come se i lavoratori non riconquistano una loro organizzazione indipendente non c’è riscatto neanche su quel piano culturale che viene spesso evocato”.

Maurizio Acerbo del Prc ha sottolineato come proprio “a causa della debolezza del conflitto abbiamo bisogno di recuperare visibilità sul piano politico”.

Simona Suriano ha tirato le conclusioni ricordando come “l’impianto liberale e atlantista non è mai stato messo in discussione anche dai governi precedenti”.

La ex deputata di ManifestA ha sottolineato come “sulla guerra è difficile dimenticare chi ha votato l’invio delle armi in Ucraina” con un esplicito riferimento al pacifismo tardivo di Conte. “Dobbiamo provarci a costruire questa forza alternativa che non sia solo di opposizione ma che abbia la sua proposta di governo del paese”.

Per avviare e gestire il percorso costituente Unione Popolare si è dotata di un coordinamento di 60 persone che dovranno cominciare a “istruire il processo” sia sulla definizione dei contenuti prioritari che delle forme organizzative per cominciare ad agire concretamente nell’agenda politica del paese.

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11 Commenti


  • Giuseppe

    “Dobbiamo provarci a costruire questa forza alternativa che non sia solo di opposizione ma che abbia la sua proposta di governo del paese”…..che intendeva dire ???


    • Redazione Roma

      Che oltre alle denunce devi avere in mente anche qualche soluzione


  • Pasquale

    Se si è autenticamente rivoluzionari, l’alternativa a questo sistema è incarnata nello stesso modo di essere.


  • Vannini Andrea

    pessimo esordio sull’ internazionalismo. up continua a solidarizzare con i servi curdi dell’ imperialismo usa. una schizzofrenia vera e propria. o si é contro l’ imperialismo e i suoi lacchè o si é ambigui, inaffidabili, idioti e inutili. É oramai di una evidenza palmare che i curdi sono gli ucraini di siria, iraq, iran e turchia. l’ acerbo segretario del fu prc scandisce siamo tutti curdi. curdo sara’ lui.


    • Redazione Roma

      C’erano anche i compagni palestinesi, sia dalla tribuna centrale che nel gruppo di lavoro. Fai te


  • Vannini Andrea

    io faccio una distinzione radicale fra i palestinesi che contro sionismo e imperialismo combattono da sempre e chi come i curdi ( non il popolo ) e complice degli usa (si aspettano da loro l’ aiuto per la nascita del curdistan?). come continuare a tacere, se si é comunisti e antimperialisti, su questa evidente complicità e sui crimini dei quali i curdi si sono resi responsabili? c’ erano quelli che sono stati invitati. la responsabilità politica e di chi gli inviti li fa’. la presenza palestinese non giustifica quella curda.


    • Redazione Roma

      Chi c’era dice che all’assemblea i palestinesi c’erano e i curdi no. E adesso?!


  • Giuseppe

    Ribadisco. Pessima partenza “Dobbiamo provarci a costruire questa forza alternativa che non sia solo di opposizione ma che abbia la sua proposta di governo del paese”…(Suriano )nasconde “pruriti” governisti che già ben conosciamo.
    “uscire dal recinto come alcuni ci invitano non significa andare a parlare con altri microgruppi per fare l’unità della sinistra, noi dobbiamo andarci a riprendere la nostra gente che questi recinti non sa neanche che cosa sono” (Granato) …non so cosa volesse dire e a cosa si rifessi. Ma svela la vecchia malattia dell’autoreferenzialità.


  • c. Sergio Binazzi

    la tanto agognata unità delle sinistre sembra già da tanti anni un sogno, penso e credo che sarebbe opportuno realizzarla ma mi pare, e vprovengo da rifondazione quella degli anni di costituzione, che un po tutto il popolo della sinistra anziché cercare le giuste mediazioni per raggiungere quel bellissimo e giusto obbiettivo si sia rinchiusa ciascuno nel proprio orticello. solamente in italia abbiamo una moltitudine di gruppi che si dichiarano comunisti ma che quando c’è da creare una unità di intenti e di obbiettivi si sfalda come per incanto. lo si è dimostrato nei fatti con la pandemia e con questa guerra dove mi pare di capire che ci sia una gran confusione di idee su imperialismo e democrazia.


  • WALTER GAGGERO

    Spero che tutti quelli che aspirano a una poltrona o poltroncina, oltre a non perdere il loro divanetto, siano una minoranza,
    una domanda ; le banche capitaliste e o loro POS vanno sempre difese?
    in nome della inutile lotta alla corruzziine?
    ” la corruzione è il lubrificante del Sistema ”
    K. Marx


  • Giancarlo staffo

    Acerbo la mena sulla “visibilità” mentre il vero problema sono i “residui subalterni” governisti mai digeriti….

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