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Europa piccola e malvagia

Tutti orgogliosi, i nostri mass media guerrafondai oggi mostrano il muro in costruzione sui confini tra Finlandia e Russia.

È l’Occidente che fermamente si difende dall’orco russo, ci vogliono far credere. Ma contro chi è questa muraglia? Contro Putin, che ci ride su, o contro coloro che fuggono dalla guerra?

I giornali guerrafondai spiegano che la Russia potrebbe spingere ad Ovest i migranti per destabilizzare l’Europa.

Non è una tesi nuova. Vi ricordate quando, poco prima dell’invasione dell’Ucraina, il governo polacco faceva morire al gelo i migranti alle frontiere della Bielorussia? Mentre la polizia polacca sparava lacrimogeni e acqua ghiacciata sulle tende, dove famiglie afghane siriane irachene cercavano rifugio, Ursula fon der Leyen lanciava proclami di sfida a Lukashensko: i migranti non passeranno!

Vi fa più ribrezzo la baronessa tedesca o il prefetto italiano?

In realtà Piantedosi nella sua burocratica disumanità è perfettamente rappresentativo di questa Europa. Che difende le sue frontiere dai rifugiati e dai migranti. Coi muri dall’estremo nord fino al confine africano di Ceuta; coi lager in appalto, dalla Libia alla Turchia. E lasciando uomini, donne e bambini a morire a decine di migliaia in mare, dal Mediterraneo alla Manica.

È il fascismo e il razzismo europeo delle frontiere, che non a caso si mescola sempre di più con la guerra e con il fanatismo guerrafondaio. La guerra giustifica i muri contro i migranti, i muri contro i migranti educano alla guerra.

È l‘Europa piccola e malvagia che le sue classi dirigenti stanno costruendo, per far accettare ai propri popoli la distruzione di tutte le conquiste sociali e civili del continente.

E Piantedosi, quando sarà finito lo sdegno di circostanza di fronte all’orrore delle coste calabresi, potrà dire tranquillamente: io sono un governante europeo. E Mattarella gli darà ragione.

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