Decine di personalità della scienza, dell’università, della politica e del mondo cattolico ed ex diplomatici, hanno lanciato l’appello “Fermare la guerra e imporre la pace” (più sotto il testo e i firmatari).
Nelle conclusioni, chiedono esplicitamente che nel conflitto in corso in Ucraina “È il momento per esigere da tutte le parti un immediato cessate il fuoco e l’avvio di trattative di pace senza pregiudizi”.
A tale proposito segnalano come “In mezzo a questo frastuono guerrafondaio, a livello mondiale si sono levate due voci ufficiali nel sostenere che, al contrario, va ricercata la strada del negoziato e il raggiungimento della pace attraverso necessarie mediazioni e la cessazione dei combattimenti: il Pontefice e il governo cinese”.
Nell’appello viene sottolineato che “sono questi gli sforzi e i percorsi che meritano di essere sostenuti e non ignorati” per fermare l’escalation.
I primi firmatari presenteranno pubblicamente l’appello a Roma giovedi 20 aprile in una conferenza stampa alle 11.30 presso il Centro Congressi Cavour (via Cavour 50 A).
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Qui di seguito il testo dell’appello e i primi firmatari:
Fermare la guerra e imporre la pace
I resoconti del dibattito pubblico e gli atti dei governi insistono su un solo tasto: proseguire la guerra in Ucraina fino alla sconfitta o alla vittoria dei contendenti. A tale scopo vanno inviate armi sempre più potenti sul fronte bellico.
In mezzo a questo frastuono guerrafondaio, a livello mondiale si sono levate due voci ufficiali nel sostenere che, al contrario, va ricercata la strada del negoziato e il raggiungimento della pace attraverso necessarie mediazioni e la cessazione dei combattimenti: il Pontefice e il governo cinese.
Il primo con tentativi diplomatici contrastati apertamente all’interno ma soprattutto all’esterno del Vaticano. Il piano di pace del Pontefice insiste sulla protezione della vita delle persone e sul divieto per i paesi stranieri a rifornire armi alle parti in conflitto. Infine emerge l’attenzione a costruire un unico spazio socio-economico equo rispettando la cultura, la lingua, la nazionalità e la fede di ogni persona.
Il secondo con un documento dettagliato e adeguato al fine di mettere fine alla guerra in corso e impedire quelle future. La proposta di pace cinese, nei primi due punti sostiene che “il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi ed i principi della Carta delle Nazioni Unite, deve essere rigorosamente osservato”; chiede di “Rimanere impegnati a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi. L’uguaglianza sovrana e la non ingerenza negli affari interni sono principi basilari del diritto internazionale e le norme più fondamentali che regolano le relazioni internazionali contemporanee”; chiede infine che “La sicurezza di un Paese non deve essere perseguita a spese di altri”.
Ma anche questa proposta ‒ supportata da concrete iniziative diplomatiche ‒ è stata rapidamente liquidata e ignorata da tutti i governi coinvolti nella guerra in Ucraina.
Eppure sono questi gli sforzi e i percorsi che meritano di essere sostenuti da tutti coloro che sono consapevoli che la politica dei fatti compiuti e dell’escalation militare può solo peggiorare la situazione, e portarla a punti di rottura ancora più pericolosi di quanto lo sia oggi il conflitto in Ucraina.
E sui pericoli di una possibile escalation e la necessità di disinnescarla, hanno preso più volte la parola eminenti analisti militari provenienti dalle file delle forze armate, anch’essi inascoltati.
La situazione, quindi, appare ancora più paradossale se si pensa che, stando ai sondaggi, l’opinione pubblica di alcuni paesi maggiormente coinvolti nel conflitto – come il nostro – è contraria al perseverare delle scelte belliciste da parte del propri o governo ed auspica una via diplomatica all’uscita dal conflitto.
Tanto più che il protrarsi del conflitto senza prospettive di una soluzione accentua i rischi di estensione causati da incidenti, e fra questi aggrava i pericoli di ricorso alle armi nucleari, che si sono via via esasperati nel corso degli ultimi anni, ma rischiano di diventare incontrollabili nel corso di un conflitto armato.
Serve uno scatto di reni tra tutte le forze, le personalità e i governi che – sia in Europa che nel resto del mondo – sentono la responsabilità di dover fare di tutto per fermare la guerra e imporre la pace.
È il momento per esigere da tutte le parti un immediato cessate il fuoco e l’avvio di trattative di pace senza pregiudizi. Se non ora quando?
Primi firmatari:
Michela Arricale, avvocata e co-presidente del CRED
Alessandra Balzano, animalista
Angelo Baracca, Università di Firenze.
Giuseppe Baldassarri, studioso del pensiero cattolico
Leonardo Bargigli, Università di Firenze
Angela Becchetti, Docente
Fulvio Beltrami, Redattore “Faro di Roma”
Alberto Bradanini, ex diplomatico
Alberto Cacopardo, Università di Firenze
Enrico Calamai, ex diplomatico
Sergio Cararo, Direttore “Contropiano”
Tiziano Cardosi, attivista No Tav
Fabrizio Casari, direttore di “Altre Notizie”
Andrea Catone, direttore della rivista MarxVentuno
Fernando Cordiner, Università la Sapienza
Kiran Chaudhuri, avvocata
Patrizia Ciardiello, “Forum nazionale Terzo Settore”, Gruppo di lavoro persone private della libertà
Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo
Giorgio Cremaschi, Coordinamento Nazionale Potere al Popolo
Nicola Cufaro Petroni, Università di Bari.
Francesco Dall’Aglio, Ricercatore in Storia. Accademia delle Scienze di Bulgaria
Sergio della Lena, catechista Chiesa Cattolica
Flavio Del Santo, ricercatore in fisica, Università di Ginevra
Lapo Filistrucchi, Università di Firenze
Roberto Fineschi, docente
Federica Fiore, medico
Mario Fiori, Ricercatore CNR
Rosella Franconi, biotecnologa
Domenico Gallo, ex magistrato
Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo
Elisabetta Grande, professore ordinario diritto comparato, l’Università del Piemonte Orientale
Salvatore Izzo, direttore del “Faro di Roma” e presidente dell’Associazione Rotondi per un giornalismo di Pace ETS
Francesco Macheda, docente Xi’an jiaotong Liverpool University
Simona Maggiorelli, Direttore responsabile di “Left”
Rita Martufi, ricercatrice del Cestes
Christian Meier, Redattore “Faro di Roma”
Herta Manenti, sinologa
Fabio Marcelli, co-presidente del Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED)
Mirella Madaferri, ricercatrice socio-economica del Mediterraneo
Giacomo Marchetti, Redazione “Contropiano”
Antonio Mazzeo, giornalista, peace researcher
Salvatore Palidda, professore in pensione, Università di Genova
Fabrizio Palitti, professore universitario all’università della Tuscia
Marco Papacci, Presidente dell’Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba
Paolo Perticone, ricercatore CNR
Antonello Petrillo, sociologo, Università degli Studi S. O. Benincasa, Napoli
Gregorio Piccin, responsabile nazionale pace e disarmo -Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Valentina Pieri, avvocata
Marco Ramazzotti, Università la Sapienza
Monsignor Ricchiuti, vescovo e presidente di Pax Christi
Carlo Rovelli, fisico
Stefano Ruffo, fisico
Franco Russo, giurista
Veronica Scali, avvocata
Maria Francesca Staiano, docente Università La Plata
Ada Maria Tata, docente universitario alla Sapienza
Carlo Tirelli, oncologo
Fabio Trezzini, ingegnere ambientale
Maria Turchetto, già docente di Storia del pensiero economico ed epistemologia delle scienze sociali all’Università Ca’Foscari di Venezia
Giovanni Valenzisi, dirigente scolastico e studioso della Storia delle Religioni
Luciano Vasapollo, docente all’Università della Sapienza
Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano
Massimo Zucchetti, docente Politecnico di Torino
Qui di seguito le nuove adesioni arrivate
Brunella Sermoneta
Valerio Romitelli (ex docente storia dottrine economiche)
Jose Nivoi (Calp, portuali Genova)
Riccardo Retino (Calp, portuali Genova)
Paolo Ferrero
Marco Fantechi
Paola Torricini
Antonello Patta
Ezio Locatelli (segretario Prc Milano)
Adele Giuseppini Marini (giornalista)
Giorgio Casacchia (ex docente università)
Maurizio Acerbo (segretario nazionale Prc)
Caroline Strumer
Guido Barbieri (docente Conservatorio)
Laura Bennici
Luisa Morgantini (ex vicepresidente Parlamento Europeo)
Francesco Schettino (docente Università della Campania)
Aldo Grassi
Donatella Rovini
Laura Guarnieri
Resmi Al Kafaji
Margherita Verdi
Sergio Paronetto (Pax Christi)
Annalisa Matteoli
Tiziana Milanese
Anna Lorini
Mariolina Cavagna
Leonard Schaefer
Laura Grazzini
Antimo Di Martino
Sonia Salsi
Rossano Di Nicola (Rsu Frigorbox)
Valerio Pellegrini (avvocato)
Gianna Giunti
Ilva Palchetti
Antonella Molinari
Luigi Fasce
Ornella De Zordo
Fiorella Caspoli
Sergio Venturino
Emilia De Simoni (antropologa)
Vito Micunco
Alberto Gabriele
Claudia Urzì (docente)
Gianfranco Santoro
Maria Grazia Gaggero
Dorotea De Luca Cardillo
Augusto Cacopardo
Claudio Lombardi
Ilaria Papandrea, psicoterapeuta
Pina De Girolamo, funzionario pubblico
Mauro Seminara, giornalista
Rolando Dubini, avvocato cassazionista
Mauro Cavalca
Santina Sconza
Francesco Rossi
Rosanna Calzini, pensionata
Antonella Maffei
Gualtiero Alunni, eco-resistente
Magda Zoli
Giuseppe Miserotti, medico di famiglia e dell’ambiente
Mauro Beschi – Presidenza del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Roberto Fazzalari
Francesco di Matteo, avvocato
Prof. Antonio Di Stasi, docente Università Politecnica delle Marche.
Dafne Anastasi, sindacalista Usb
Filippo Bianchetti, medico
Marco Molle, docente e ambientalista
Gipo Anfosso, docente
Valerio Minnella
Luciana Salibra
Paola Marino
Sauro Fulceri
Roberto Zingoni
Marco Maria Siviero
Italo Di Sabato, Osservatorio Repressione
Daniele Davalli
P38 Punk, musicisti
Salvatore Lonigro, medico
Domenico Sgobba, docente
Geni Sardo
Moreno Stievano
Valerio Giodini
Francesco Ravelli, insegnante
Cesare Dagliana, fotografo
Francesco Romizi, consigliere comunale Arezzo
Alessandro Martelli
Massimo Luciani
Anna Russo
Soumaila Diawara
ALTRE ADESIONI PERVENUTE FINO DAL 21 APRILE
Haidi Gaggio Giuliani
Patrizia Salardi, commessa
Andrea Giudice
Roberto Montanelli, consigliere comunale Castelnovo Berardenga
Matteo Zema
Arti Coi Guanti
Federico Mariani
Michele Colombo
Luigi Corvisieri
Annalisa De Carli
Giulio Bufo, educatore
Walter Zanardi, neurologo
Daniela Valdiserra
Maurizio Sicuro
Casa della Pace di Parma
Davide Di Laurea, ricercatore
Fabrizio Tomaselli
Teresina Caffi, Rete Pace per il Congo
Maria Paoli
Marina Cremaschi, Donne in nero
Marino Bruschini
Tullio Florio
Cristiano Lucchi, direttore Fuori Binario
Sergio Paietti
Francesco Spataro
Maria Luisa Conti
Enzo Carpentieri
Claudio Giangiacomo, avvocato
Giacomo Meloni, Segretario Generale Confederazione Sindacale Sarda-CSS
Marco Mameli, Presidente Assotziu Consumadoris de Sardigna
Efisio Pilleri, direttore Uffiico Studi G:M:ANGIOY della CSS
Barbara Grandi, ginecologa
Pavla Pekarkova
Claudio Bruzzone
Sergio Signanini
Bassam Saleh, giornalista palestinese
Milvia Comastri
Paola Manduca
Alba Chianella
Stefano Landucci
Alessandro Modolo
Paolo Del Santo
Oliver Turquet
Fabrizio Poggi
Marina Boscaino
Emanuela Bevazzano, vicepresidente Medicina Democratica
Giorgio Lonardi, insegnante
Patrizia Modesti, operatrice sanitaria
Maria Paola Mioni
Anna Zabonati, psicologa
Paolo Solimeno, esecutivo naz. Giuristi Democratici
Susanna Angeleri
Angela Bergonzi
Simonetta Rosi
Marilena Maddonni
Massimiliano Martino
Fausta Setti
Francesco Ladu
Maria Luisa Bonanno
Angelo Bellavia
Dario Russo
Pasquale Aiello
Lucia Nardelli
Leonardo Becheri
Maurizio Dragoni
Antonio Castronovi
Sandro Fauro
Blanca Clemente
Anna Cavallone
Salvatore Casu
Elisabetta Valentu
Giovanni Frau
Milena Rebecchi, Usb
Attilio Ratto, Usb
Oronzo Maria Schena
Graziano Cuter
Carlo Santoni
Alida Vilardo
Carlo Cini
Sergio Paolella
Matteo Nidi
Alessandro Manni
Francesco Petrini, storico, univ. Padova
Antonio Tancredi
Gianleonardo Nurra
Paolo Alunni
Aldo Trotta
Ettore Laurenzano
Rosa Amodei
Bertoldo Giuseppe
Salvatore D’Antoni
Antonino Moscato
Pino Commodari
Maria Angela Onofri
Ferdinando Scelsi, insegnante
Giovanna Natalucci
Iolanda Capezza
Roberta Immordino
Paolo Regolini
Argentina Pavoncelli
Mauro Cefola
Fernando De Luca
Marco Benvenuti
Luciano Granelli
Giuseppe Bettenzoli
Giulio Raffaele
Francesco Febo
Reti di Pace, Lab. Monteverde
Maria Francesca Gulotta
Eva Martelli
Associazione Cantiere la Tela
Florise Bianchi
Rossana De Simone, Peace Link
Ciro Verrati
Augusto Cacopardo, università Firenze
Laura Marcheselli
Veniero Santin
Rosaria Lopez
Salvatore Vasta
Susanna Vanoni
Alessandra Saiano
Paolo Volpato
Rosa Siciliano, Mosaico di Pace
Laura Puleo
Ugo Giannangeli, avvocato
Andrea Vita, medico
Umberto Varischio
Germana Bosia
Carmela Carbone
Luigi Montenegro
Giampiero Vergata
Christine Marchese
Claudio Mendicino, medico del lavoro
Alfonso Navarra, Disarmisti Esigenti
Federico Lastaria, Politecnico di Milano
Ugo Giannangeli, avvocato, Forum contro la guerra
Martina Di Stefano, ricercatrice
Gianmaria Brunazzi, ricercatore
Cristina Rinaldi, Comitato Pace non più guerra
Stefano De Angelis, presidente Crocevia
Ennio Cabiddu, Disarmisti Esigenti
Maura Manganelli, Istituto Superiore di Sanità
Nicola Arcuri, Potere al Popolo
Mario Eustachio De Bellis
Sofia Pavanini, giornalista
Luciano Zambelli, Lega per il Disarmo Unilaterale
Giovanna De Matteo, ricercatrice università di Padova
Associazione Quaderni di Lotta Continua
Andrea Malagnini
Francesco Mele
Angelo Bellavia
Salvatore Casu
Vincenzo Bellantoni
Rosa Maria Coppolino
Lucio Vitale
Andrea Vento, insegnante
Dino Ranieri Scandariato
Donatella Guarino, insegnante
Walter Lorenzi
Matteo Fiore
Mauro Solida
Enrico Rubiu
Francesca Incardona, fisica, dirigente di ricerca
Micol Incardona
Andrea Ughetto, musicista
Antonietta Chiarini
Angelo Benecchi
Francesco Di Cicco
Roberto Ghilarducci
Andrea Lulli, ex parlamentare
Carla Pittori
Massimo Massimino
Eva Philippi
Anna Passerini
Roberto Addeo
Alfredo Bingongiari
Per aderire all’appello inviare una mail a: imporrelapace@gmail.com
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Ultima modifica: stampa
Chiara peruccio
La guerra è la follia degli uomini
Andrea Vannini
E del referendum contro la fornitura di armi dell’ Italia all’ Ucraina? Quando iniziate a scrivere?
Redazione Roma
Nei prossimi giorni, la raccolta di firme inizia il 22 aprile
Binazzi Sergio
l’appello è una iniziativa sicuramente giusta e condivisibile ma a mio parere occorre essere più incisivi, credo che il referendum sia da fare urgentemente.
Adele Giuseppina Marini
Non ci sono altre parole per definire l’orrore che “guerra”.
Ilaria Papandrea
Condivido la proposta di indire quanto prima un rederendum contro la fornitura di armi da parte dell’Italia.
Occorrebbe rilanciare una politica globale del disarmo.
Serenella Angeloni
Osiamo la pace, Disarmiamo il mondo
Mara
Si al referendum contro l’invio di armi da parte del nostro paese. Occorre iniziare da questo al più presto poiché il nostro paese è quello che ci è più vicino in cui si può operare.
Mario
dove, come e quando si può firmare per i referendum contro l’invio di armi ai banderisti di Kiev?
Andrea Allegranti
Avremmo tutti un estremo bisogno di sospendere ogni pregiudizio e studiare le cose del mondo cercando di dare una soluzione ai tanti problemi reali che ci inquietano e non di partecipare a questa spirale che ha solo il senso del potere che non vuole morire
Giuliana ferrante
preservare il diritto universale alla vita mettendo al bando la guerra, delirio di annientamento glibale
Georgia Russo
Per una politica di pace per un evoluzione dell’essere umano