Più di tutte le altre guerre, quella alla Siria (250.000 morti e sei milioni di profughi) è stata alimentata da menzogne (o “bufale”) create da innumerevoli “giornalisti”, agenzie di pubbliche relazioni, organizzazioni “umanitarie”… Tra queste bufale, un posto di primo piano spetta a “Caesar” nome in codice di un sedicente fotografo della polizia militare siriana che avrebbe ritratto migliaia di prigionieri di Assad dopo la loro esecuzione. Una bufala commissionata dal governo del Qatar allo Studio Carter-Ruck di Londra e diffusa, nel gennaio 2014, per far fallire gli accordi di pace che si stavano tentando agli Incontri di Ginevra.
Nonostante le evidenti incongruenze che costellano questa bufala – che l’accomuna alle “fosse comuni di Gheddafi” o ai “neonati del Kuwait gettati fuori dalle incubatrici dai soldati di Saddam” – e nonostante Human Rights Watch (una organizzazione certamente non pro-Assad) dimostri che ben 24.568 delle “foto di Caesar” si riferiscono inequivocabilmente a soldati siriani uccisi dai “ribelli” e a civili morti in esplosioni o attentati, le “foto di Caesar” hanno trovato ospitalità su tutti i media asserviti alla NATO, trasformandosi, infine, in una mostra fotografica itinerante, inaugurata a Roma, un mese fa, alla presenza di personaggi come Pier Ferdinando Casini, Fabrizio Cicchitto, Luigi Manconi, l’ambasciatore USA….
A dicembre questa mostra si terrà a Napoli, in una prestigiosa sede del Comune, grazie all’interessamento del Sindaco Luigi de Magistris, verosimilmente ignaro della polpetta avvelenata che i suoi “collaboratori” gli stavano rifilando. Una vicenda ulteriormente penosa se si considera che tra i promotori della mostra figurano sedicenti “compagni” appartenenti ad “Un Ponte per…”: una ONG che incarna l’involuzione subìta da quel movimento “pacifista” italiano che ha finito per partorire figure come Federica Mogherini o Roberta Pinotti.
Va da sé che questa mostra non avrebbe vita facile se esistesse – a Napoli, come nel resto del nostro Paese – un movimento contro la guerra degno di questo nome. La discussione che in questi giorni si sta sviluppando tra i compagni napoletani sulle iniziative da prendere per dicembre potrebbe essere una occasione per farlo nascere.
In questo Report una analisi delle menzogne che alimentano la mostra.
* Comitato italiano contro le sanzioni alla Siria
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