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Sabato a Roma il corteo nazionale per la Palestina

Tutte le associazioni palestinesi presenti in Italia hanno lanciato un appello affinché sabato a Roma si dia vita ad una nuova giornata di mobilitazione solidale con la Palestina con un corteo nazionale che sfilerà, significativamente, da Porta San Paolo (ore 15.00) fino a Piazza San Giovanni.

Il corteo chiamato da Giovani Palestinesi in Italia, Associazione degli Studenti Palestinesi, Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, Unione Democratica Arabo Palestinese, Associazione dei Palestinesi in Italia, ha visto l’adesione di più di settanta tra associazioni, reti, forze politiche e sindacali.

L’oppressione coloniale israeliana, ha gettato la maschera mostrandosi per quello che è: un’ideologia dello sterminio totale e il suo necessario prodotto, con cui non ci può essere conciliazione o pace. Il massacro non si fermerà finché in Palestina esisterà uno Stato coloniale animato da un’ideologia razzista. Non può esserci pace senza giustizia” è scritto nel comunicato di convocazione.

Parole dure anche sulle responsabilità delle autorità italiane:

La comunità internazionale e l’Italia, supportando Israele, non sono solo responsabili morali ma anche materiali dei crimini di guerra che il sionismo compie da 75 anni.

Come palestinesi in Italia non avremo pace finché la Palestina sarà gravata dal giogo coloniale israeliano, finché continuerà il genocidio del popolo palestinese, finché non verranno istituiti corridoi umanitari per far entrare aiuti a Gaza, finché l’Italia sosterrà militarmente Israele”.

Perciò esigiamo dal Governo italiano:

-L’interruzione degli accordi militari con Israele

La fine del genocidio a Gaza

-Che si adoperi per lo smantellamento delle colonie, dell’occupazione e del regime di apartheid

-Aiuti umanitari

il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese

Il Rispetto del diritto internazionale in Palestina

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1 Commento


  • Pasquale

    L’Italia si sta macchiando di un reato di trasgressione alla costituzione specificamente dell’articolo che ripudia la guerra. Prima nel conflitto Ucraina-Russia agli ordini del grande capo Yankee e adesso in questo sterminio dei palestinesi con l’appoggio a Israele sempre sotto i comandi USA. Per tutti sembra che sia irrilevante ma la paura è che un giorno sicuramente dovrà pagarne un prezzo sociale e morale. No a tutte le guerre ma soprattutto no a questo infame genocidio nei confronti del popolo palestinese.

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