Due cortei e una piazza hanno visto partecipare migliaia di lavoratrici, lavoratori e studenti alla giornata di sciopero generale.
A Palazzo Vidoni e poi in corteo fino al Pantheon, c’erano i lavoratori pubblici chiamati oggi allo sciopero generale dall’Usb. Una piazza troppo piccola, quella sotto al ministero della Funzione Pubblica, per contenere le persone e ben presto è cresciuta la spinta per partire in corteo verso Palazzo Chigi e Montecitorio. Guarda QUI la diretta del corteo. Il corteo è stato fermato nella vicina piazza del Pantheon.
I lavoratori pubblici rivendicano il contratto, assunzioni e aumenti salariali dovuti, soprattutto per categorie che da sempre funzionano come bancomat per un governo alle prese con il rigore di bilancio. Ultimo in ordine lo scippo sulle pensioni dei lavoratori del comparto pubblico. Le rivendicazioni sindacali, spiega l’Usb in un comunicato “sono temi che insieme al rifiuto di ogni guerra e alla richiesta di dirottare le spese militari sui servizi pubblici, costituiscono la piattaforma con la quale abbiamo chiamato tutti i dipendenti pubblici a una giornata di lotta”. Molti gli slogan contro il governo ma anche quel “abbassare le armi, alzate i salari” diventato sintesi dell’opposizione sindacale e operaia all’economia di guerra.
In piazza i lavoratori dell’Usb hanno bruciato alcune schede elettorali. Il motivo di questa azione viene spiegato con il fatto che questo governo pensava di carpire il consenso dei dipendenti pubblici con un contratto sensibilmente al di sotto dell’inflazione e con una mancetta natalizia, i dipendenti pubblici non abboccano.
“Nessuna propaganda politica sulla nostra pelle, nessuna mancetta comprerá i voti dei dipendenti pubblici” scrive Usb in un comunicato.
Migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno riempito Piazza del Popolo in occasione della giornata di sciopero generale convocato da Cgil e Uil.
“Noi siamo qui perché rappresentiamo la maggioranza di questo Paese, di chi paga le tasse e con il lavoro tiene in piedi il Paese e che oggi non viene ascoltato da questo governo: in questo modo il governo sta portando a sbattere il Paese e noi non lo permetteremo. Noi a differenza del governo abbiamo in testa di dare un futuro al Paese, ai giovani” ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando dal palco in piazza del Popolo.
In piazza del Popolo è stato allestito anche un ‘cimitero’ dedicato ai morti sul lavoro in piazza del Popolo: decine di croci di legno bianco, e sotto ogni croce un elmetto da lavoro e due rose.
Gli studenti sono invece andati in corteo fino al ministero dell’Istruzione in viale Trastevere in occasione dello sciopero generale che quest’anno ha coinciso con la Giornata mondiale degli studenti.
“Facciamo sentire la voce degli studenti che non ci stanno: contro la riforma Valditara, contro l’alternanza scuola lavoro, per nuovo modello di scuola e di società, per laboratori e materiali garantiti, educazione alla sessualità, per un futuro dignitoso per la nostra generazione e con la Palestina e il popolo palestinese!” scrivono gli studenti dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa. “La nuova riforma portata avanti dal ministro Valditara si appresenta ad essere l’ennesima strozzatura di una scuola-gabbia che già soffoca noi studenti, da una parte rafforzando la repressione degli studenti tramite l’uso del voto in condotta e dall’altro portando avanti la sperimentazione su larga scala del percorso quadriennale nei tecnici e professionali, aumentando esponenzialmente lo sfruttamento dei PCTO”.
Nel corteo erano ben visibili alcune bandiere palestinesi e striscioni dedicati.
Una giornata di mobilitazione dunque, anche se con convocazioni diverse e sulla quale ha pesato la precettazione imposta dal ministero di Salvini sullo sciopero nei trasporti ridotto a sole quattro ore. Una provocazione antisindacale che questa volta ha colpito due sindacati ufficiali e non, come avviene sistematicamente, i sindacati di base. Un monito a tutti per il prossimo futuro.
Ma anche un segnale della volontà di scontro che il governo della destra intende attuare contro i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali.
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Luciano Seller
Giustamente date anche conto della manifestazione Cgil ed Uil, contro cui il governo ha usato la precettazione. Forse è possibile che la stretta del governo fascista determini forme di unita di lotta dei lavoratori. Sarebbe un peccato chiudere questa porta.