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12 attiviste in carcere per un blocco stradale

Lunedì 4 dicembre dodici cittadine entrate in resistenza civile con Ultima Generazione sono state arrestate e trattenute in carcere per tre notti. Tutto questo per aver protestato bloccando una strada per 30 minuti.

È una reazione gravissima e totalmente sproporzionata visto che il blocco stradale è normalmente punibile solo con una multa. E mentre loro sono state arrestate un automobilista che le ha investite è a piede libero.

Nonostante siano ora state rilasciate, è chiaro che questo è il modo con cui il governo ha deciso di reprimere i cittadini che protestano pacificamente.

La istituzioni recepiscono quella che è ancora solo una proposta di legge della Lega, arrestando in flagranza e processando per direttissima chiunque effettui un blocco stradale. Il parlamento è bypassato e ridotto a ruolo di ratificatore, la repressione del dissenso fa un altro salto. Siamo sotto attacco e con noi il diritto a protestare in maniera pacifica.

La situazione è assurda: mentre il nostro paese è sempre più vittima di alluvioni, frane e incendi un governo criminale è colluso con i responsabili di queste calamità. E mentre sono impegnati a difendere i loro privilegi, sono anche indagati per fatti ben più gravi di un blocco stradale.

Delmastro, Sgarbi e Santanchè sono solo i più famosi membri della maggioranza che sono indagati. Nessuno di loro è ovviamente sotto arresto; sono chiare le priorità delle istituzioni: libertà per chi è responsabile della devastazione dei nostri territori, gli arresti per chi pacificamente pretende giustizia.

Chiediamo che si smetta di ordinare l’arresto in flagranza per azioni di disobbedienza civile nonviolente.

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