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Il governo italiano citato in giudizio per complicità nella violazione dei diritti umani a Gaza

Un avvocato palestinese, Salahaldin Abdalaty, con l’assistenza di un pool di quattro legali torinesi, ha depositato al tribunale di Roma un ricorso con cui, richiamandosi a una serie di norme nazionali e internazionali, chiede ai giudici di ordinare “con urgenza” alla Presidenza del consiglio e ai ministeri di esteri e difesa una serie di provvedimenti: tra questi figurano l’immediata imposizione del divieto di vendita e trasferimento di armi.

Il governo italiano viene citato in giudizio per “corresponsabilità civile” nelle “violazioni ai diritti umani commesse a Gaza dalle autorità israeliane”.

Salahaldin M. A. Abdalaty, è un avvocato gazawi ed ha presentato un ricorso urgente al Tribunale civile di Roma citando la Presidenza del Consiglio e i ministeri degli Esteri e della Difesa contro il supporto militare economico e politico a Tel Aviv.

Abdalaty ha perso sei membri della sua famiglia tra cui la madre, il fratello la sorella e la nipote di due anni in un bombardamento notturno il 7 dicembre del 2023 che ha colpito la casa in cui si stavano rifugiando. “Salahaldin ha perso tutto – spiegano i legali nel ricorso – la sua casa, il suo quartiere e i suoi preziosi ricordi, a causa dei pesanti bombardamenti israeliani con fosforo bianco, raid aerei e attacchi di terra nella sua città. Sfortunatamente, la perdita è ancora più devastante in quanto ha perso anche diversi membri della famiglia”.

L’italia- si legge nel ricorso – si è resa complice di Israele nella strage di civili in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 ed è corresponsabile dei gravi danni inflitti alla popolazione nella Striscia”. Il ricorso di 33 pagine è stato presentato a inizio aprile da quattro avvocati del foro di Torino – Stefano Barone, Marco Bona, Gianluca Vitale e Emanuele D’Amico.

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1 Commento


  • Anna Bottaini

    Sono d’ accordo. L’ Italia è complice di un genocidio: una macchia vergognosa che rimarrà nei secoli futuri. Spero che questa condanna porti a qualcosa, ad una punizione, anche se ho molti dubbi: ormai siamo ostaggi di un sistema distopico che annulla anche il diritto. Non conta più niente , solo il potere militare e la forza. Questa è la fine delle civiltà e con essa anche la nostra.

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