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Il Ddl 1004 della Lega su Israele e antisemitismo è un bavaglio al dissenso

Il progetto di Legge “Disposizioni di legge per l’adozione della definizione operativa di antisemitismo, nonché per il contrasto agli atti di antisemitismo“ del 30 gennaio 2024, contenute nel ddl 1004 proposto dalla Lega, si basa sulla definizione di antisemitismo dell’IHRA per cui le critiche al governo israeliano sono strumentalmente equiparate ad antisemitismo.

E’ quanto accaduto recentemente quando il governo di Israele ha accusato di antisemitismo le critiche contro il suo operato da parte dell’ONU e l’accusa di genocidio presentata dal Sudafrica. Anche in Italia le manifestazioni per la Pace e per il cessate il fuoco sono state spesso “interpretate” come mosse dall’antisemitismo da parte della destra, dell’UCEI, del console onorario di Israele Marco Carrai e dell’ambasciata di Israele: interpretazione ingiusta e strumentale.

Denunciare o contestare il sionismo, le violenze dei coloni, l’apartheid, la pulizia etnica, le stragi e il pericolo di genocidio presente a Gaza non può essere interpretato come antisemitismo. Antisemitismo è discriminare gli ebrei per il fatto in sé, non criticare un governo e un gruppo dirigente per i crimini che ha commesso e continua a commettere, anche secondo la convenzione di Ginevra e il diritto penale internazionale.

E’ paradossale come siano gli eredi di quella destra che promulgò le leggi razziali a farsi oggi paladini contro l’antisemitismo. Meglio sarebbe che rivedessero quel periodo storico in cui vennero promulgate le leggi razziali e prendessero le distanze dai loro predecessori di cui ancora condividono simboli, rituali e simpatie. Sempre a questo riguardo meglio sarebbe che, invece di manganellare gli studenti pacifisti, si vietassero le frequenti commemorazioni nazi-fasciste.

E’ inoltre da sottolineare come proprio il primo ministro Nethanyau sarebbe accusato di antisemitismo, secondo le indicazioni della IHRA, per aver affermato pubblicamente nel 2015 che “Hitler non voleva uccidere gli ebrei” ma che sarebbero stati i palestinesi a suggerirglielo.

Come Sanitari per Gaza riteniamo che, con tali premesse, questo DDL rischia di rendere l’accusa di antisemitismo un bavaglio o un manganello contro il dissenso politico piuttosto che uno strumento per la prevenzione di discriminazioni razziali.

Dissenso politico contro una dottrina politica reazionaria, con contenuti razziali e genocidari come ci insegnano più di 100 anni di storia ed in quanto tale può e deve essere contestata. Le contestazioni alla politica sionista di Israele, quindi sono legittime perché antirazziste e contro il sionismo per propria natura.

Cessi il bombardamento su Gaza e l’apartheid in Palestina subito

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2 Commenti


  • avvocato alessandro ballicu

    ennesimo proposta antidemocratica oltreche frutto di ignoranza, infatti secondo la distinzione etnica dei popoli si considerano semiti non solo gli ebrei ma anche ….gli arabi
    ma a parte le finezze antropologiche questa proposta dimostra quanto sia diffuso in Italia il reato di ” corruzione del cittadino da parte dello straniero”, che incredibilmente nessun zelante PM ritenga suo dovere perseguire e di come sia corrotta la nostra classe politica e servile rispetto agli interessi politici stranieri .
    come diceva Bertold Brecht ” sventurato il popolo che ha bisogno di eroi”
    in Italia basterebbe avere governanti onesti che tutelassero gli interessi economici e politici dei lavoratori italiani e non dei plutocrati stranieri e dei padroni nostrani


  • Andrea Vannini

    Non solo si continua a spacciare per antisemitismo l’ antisionismo (la lotta contro una ideologia fascista). Si continua anche a confondere strumentalmente (come fecero i fascisti, tedeschi, italiani, ecc.) religione e popolo. Gli ebrei non sono un popolo. Sono i seguaci di una religione. Esiste un popolo di etnia cattolica? Ecc. é, oggi, diversamente da varie migliaia di anni fa’, assai più probabile che, per quello che vale, siano assai più semiti i palestinesi degli israeliani immigrati dal 1945 a oggi da ogni dove.

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