La mattina di sabato 20 aprile al cinema Aquila di Roma si è svolta l’assemblea nazionale contro “il governo della guerra” convocata nelle scorse settimane.
Il primo dato interessante è che l’assemblea ha visto un’ampia partecipazione di soggetti e realtà impegnate nelle mobilitazioni in corso nel paese, a cominciare dagli studenti.
Gli studenti in lotta nelle università, sia italiani che palestinesi, hanno praticamente aperto i lavori dell’assemblea subito dopo l’introduzione di Marta Collot.
Il secondo dato interessante è che l’assemblea ha probabilmente raccolto una esigenza che venuta crescendo in questi mesi di opposizione frontale alle politiche di guerra, autoritarie e antipopolari del governo Meloni e di complicità con il genocidio contro i palestinesi da parte dello Stato di Israele.
Le proteste nelle università di studenti, docenti, ricercatori contro la collaborazione con gli apparati israeliani e l’industria bellica, indubbiamente hanno rimesso in circolo nel paese un’aria nuova, un’aria che Giorgio Cremaschi ha definito come “la scintilla”.
La rimessa in campo della questione palestinese, un po’ come era stato per il Vietnam nei decenni scorsi, ha innescato un senso comune di opposizione all’esistente che era latente e che si è diffuso molto rapidamente mettendo in connessione settori diversi della società.
Far incrociare i percorsi dei portuali e di chi lotta per il diritto all’abitare, degli insegnanti e degli studenti, dei sindacati di base e di chi lotta contro l’autonomia differenziata, delle organizzazioni comuniste e delle associazioni pacifiste, alla fine si è rivelato più semplice delle riluttanze.
Occorre però sottolineare che le mobilitazioni degli studenti hanno anche incontrato immediatamente un atteggiamento del governo e dei suoi mass media teso a criminalizzare e reprimere le proteste studentesche.
Un sintomo di nervosismo fin troppo evidente, sia degli ambiti del governo che di quelli, assai più trasversali, filo-Nato e filo-israeliani che vedono la riluttanza verso la loro narrazione tossica trasformarsi mano a mano in dissenso e poi opposizione politica.
Una opposizione nel paese che vede arrancare – o peggio capitolare – una opposizione parlamentare che fa fatica a distinguersi o condivide sostanzialmente le scelte di politica internazionale del governo, mentre stenta a incalzare l’esecutivo anche sulle politiche antipopolari avendo accumulato troppa contiguità nel medesimo pensiero unico liberale.
E’ sufficiente rammentare la telefonata della Schlein alla Meloni sull’Iran o la relazione sulla competitività industriale di Enrico Letta alla Ue nella quale l’industria militare viene ormai sdoganata come volano di sviluppo.
Le dichiarazioni di guerra e sulla guerra come scenario ineludibile, provengono ormai quasi quotidianamente dai vertici della Nato e dell’Unione Europea, alle quali si accoda volenterosamente il governo Meloni.
Il governo sta trascinando il paese in uno scenario inquietante e inaccettabile di guerra e di economia di guerra che la maggioranza della società continua a respingere senza trovare ancora solidi punti di resistenza e opposizione. Difficile sfuggire alla consapevolezza che una scelta guerrafondaia sul piano internazionale produca sul “fronte interno” una torsione autoritaria e scelte antipopolari in economia.
L’assemblea ha deciso quindi di convocare per sabato 1 giugno una manifestazione nazionale a Roma per rispondere a questa esigenza di protagonismo politico delle forze che si oppongono alla guerra, all’economia di guerra, all’autoritarismo, del governo Meloni ma solidarizzano apertamente con la resistenza del popolo palestinese e di chi si oppone alla guerra negli altri paesi.
Nelle conclusioni tirate dalla presidenza sono state indicate anche alcune tappe di avvicinamento alla manifestazione del 1 giugno come manifestazioni del 25 aprile, che quest’anno stanno coniugando la resistenza contro il fascismo e quella contro il sionismo; il presidio previsto per il 29 aprile a Montecitorio contro l’approvazione della devastante legge sull’autonomia differenziata; la manifestazione del 1 Maggio a Firenze contro la guerra sul lavoro che sta falcidiando la vita di centinaia di lavoratrici e lavoratori; la giornata di mobilitazione dei movimenti per il diritto all’abitare il 16 maggio.
Girando in questi giorni per le università e ascoltando la ricchezza e la sintonia degli interventi all’assemblea al cinema Aquila si ha la sensazione che effettivamente sia in circolazione un po’ di aria nuova e voglia di conflitto. Una bella sensazione, una bella assemblea.
(Foto di Patrizia Cortellessa)
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Pasquale
Forza allora compagni! Avanti tutta, ma con intelligenza per non cadere nelle trappole del potere. Che questo movimento di opposizione al nuovo fascismo si allarghi a macchia d’olio e si internazionalizzi così da poter finalmente svegliare le coscienze sopite.
Ya Basta!!!
Luigi Mosca
Perché questo ottimo movimento possa veramente risultare efficace occorre anche che proponga una alternativa diplomatica di apertura di negoziati tramite opportuni mediatori che già potenzialmente esistono ..
Daniele
Cari compagne e compagni, il mio cuore è con voi, recuperate lo spirito degli anni “70, la voglia di rivincita e di cambiamento, elaborate e poi agite perché l’azione segue l’elaborazione e non cadete nell’errore del pensiero pensante sterile, avanti tutta!!!
Maurizio
e se il vento ricomincerà a fischiare so cazzi…ma mo’ a chi aspettiamo per arruvutare tutto
Antonio D.
è stata una assemblea molto buona – sopratutto importante – per gli interventi succedutos! Specialmente quello della compagna palestinese la quale ha – giustamente – posto un accento particolare sul significato vero di certe parole e come le stesse debbano averre una interpretazione ed una spiegazione pratica migliore di quanto accade oggi,
Il significato vero delle “parole” è moto importante oggi più di ieri!
Mario Barbieri
naturalmente nessuna menzione su Pace-Terra-Dignità, c’era qualcuno ? Continuiamo pure con assurde e cervellotiche divisioni …..
Francesco
l’assemblea era aperta e comunicata ampiamente a tutti i possibili interessati. Non tutti i possibili sono anche reali…