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Raid sionista alla Sapienza di Roma. Il lavoro sporco per far sgomberare l’ateneo

Una squadra di una decina di personaggi a volto coperto ha vandalizzato ieri pomeriggio l’entrata del dipartimento di Fisica all’università La Sapienza di Roma. Coperta la targa apposta due giorni prima sul muro del dipartimento e dedicata al rettore Sufyan Tayeh, dell’università di Gaza, ucciso nei bombardamenti israeliani, e dipinte con le bombolette stelle di David sui muri.

Il commando sionista cercava con tutta probabilità la provocazione e lo scontro con gli studenti solidali con la Palestina, creando così appositamente “problemi di ordine pubblico” dentro l’università e magari spingere la rettrice a chiedere l’intervento della polizia per sgomberare la tendopoli allestita sul pratone, a circa 200 metri dal dipartimento di Fisica dove è avvenuto il raid.

E’ la stessa dinamica che abbiamo visto con le aggressioni sioniste all’accampata dell’Università di Los Angeles e alla facoltà di SciencePo a Parigi, dove all’aggressione squadrista sionista è poi seguito l’intervento della polizia per mettere fine alle occupazioni e alle iniziative a favore della Palestina.

E’ evidente che le “indicazioni di lavoro” del ministro israeliano Ben Gvir ai gruppi sionisti all’estero stanno cominciando a diventare operative.

Per oggi alle 12.00 gli studenti hanno convocato una manifestazione davanti al dipartimento di Fisica.

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Su quanto accaduto pubblichiamo alcuni comunicati:

Sionisti vandalizzano targa commemorativa del rettore di Gaza: rettrice Polimeni condanni l’accaduto
Oggi presidio alle ore 12.00 al piazzale del Marconi.

A poca distanza dal presidio delle tende contro il genocidio, una squadraccia di sionisti ha vandalizzato la targa affissa la scorsa settimana per ricordare Sufyan Tayeh, rettore dell’Università Islamica di Gaza ucciso in un bombardamento a dicembre.
Non possiamo accettare quella che è più di una provocazione: l’impunità di cui godono gli stessi che il 25 aprile hanno tirato sassi e bombe carta sui manifestanti, oggi gli ha concesso di inneggiare ad Israele sulle stesse mura su cui la comunità accademica ricordava le vittime del genocidio in atto con complicità del nostro Paese.
La Rettrice Antonella Polimeni deve condannare la violenza sionista che oggi è stata lasciata libera di sfogarsi, e riaprire immediatamente il dibattito sul sostegno, vergognoso, che attraverso i numerosi accordi con le università israeliane l’ateneo fornisce al progetto genocida di Israele.
Dal presidio delle tende alle aule delle nostre facoltà non ci lasceremo intimorire dalle minacce dei sionisti, che agiscono certi della copertura fornitagli dalle istituzioni. Continueremo a tenere alta l’attenzione e a impegnarci nella solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza.

Cambiare Rotta

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Il Comitato Sapienza per la Palestina si associa agli e alle studenti nella ferma condanna del gravissimo atto vandalico perpetrato il 7 maggio, presso il Dipartimento di Fisica, da un gruppo di militanti filosionisti ai danni della targa commemorativa di Sufyan Tayeh, Rettore dell’Università Islamica di Gaza, ucciso dai bombardamenti israeliani a dicembre.
Di fronte a simili violenze all’interno dell’Università, il Comitato chiede alla Rettrice e alla governance dell’Ateneo di condannare il vergognoso atto vandalico e di impegnarsi affinché i responsabili vengano identificati e assicurati alla giustizia.
Continueremo a tenere alta l’attenzione e a impegnarci nella solidarietà al popolo palestinese e alla condanna contro ogni forma di deliberata violenza.

Comitato Sapienza per la Palestina

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5 Commenti


  • Mauro

    Poi qualcuno diceva che le lobby ebraike/sioniste non esistevano…qui siamo ben oltre ..In campana…


  • Ta

    Violenza, vandalismo e vigliaccheria.
    Come sempre, i sionisti sono identici ai fascisti.


  • Adriana bruno

    arriviamo all indicibile e allo immaginabile
    come da oppressi ci si trasformi in oppressore!il passo e breve ed insidioso


  • Marco Giannetti

    Ma possibile che nessuno è riuscito ad intervenire?? Eppure c’erano le tende dei collettivi la vicino.


    • Redazione Contropiano

      bisogna comprendere cos’è una “provocazione”, se no si fa il gioco del nemico…

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