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Corruzione, tangenti e malgoverno. Serve mettere in campo una opposizione sociale!

Oggi assemblea sotto la regione Liguria. Verso la manifestazione nazionale a Roma del primo giugno

I media parlano di “sistema Liguria” e già vediamo chi cerca di difendere l’indifendibile, chi si arrampica sugli specchi, chi finge di sorprendersi e chi invece questo “sistema” lo subisce quotidianamente da anni sulla propria pelle.

Lo subisce nelle liste di attesa interminabili per una visita specialistica, nel clientelismo che gestisce le cooperative e gli appalti pubblici a discapito della qualità dei servizi e dei diritti dei lavoratori, nella mancanza strutturale di alloggi popolari e nell’impossibilità di trovare una casa a prezzi decenti a causa della turistificazione e della avidità dei palazzinari.

Lo vive nei salari da fame dei lavoratori precari, nel diritto allo studio sempre più inaccessibile, nella dilagante sottoccupazione e nella deindustrializzazione dell’intera regione, utile a creare manodopera ricattabile.

Oltre a produrre tutto questo cosa ci ha offerto il tanto osannato “modello Genova”?

Miliardi di soldi pubblici per favorire interessi clientelari e costruire grandi opere inutili: dalla nuova diga foranea alla funivia che devasterà il territorio di Oregina e del Lagaccio. Per non parlare dell’appalto per la costruzione del tunnel subportuale assegnato a chi ha le mani ancora sporche del sangue dei morti del crollo del Ponte Morandi.

Poi arriva l’inchiesta che conferma quello che diciamo da anni: il sistema privato è il più penetrabile da malaffare e gestione mafiosa e ha come unico fine sottrarre le risorse pubbliche alle necessità collettive per ingrassare i profitti privati.

L’inchiesta che riempe le cronache di questi giorni squarcia il velo su decenni di politiche in cui non sono solo le tangenti, i rolex, i soggiorni e i ristoranti di lusso a rappresentare il marcio di un sistema ma ciò che ci sta sotto: la completa distruzione del territorio, del welfare delle possibilità di lavorare decentemente con salari e diritti adeguati.

Ma non facciamoci ingannare, perché tolto un Toti se ne fa un altro. Siamo sicuri che per cambiare il sistema basti sostituire alcuni politici e indagare qualche potente?

Le inchieste in Puglia, Piemonte, Sicilia e oggi Liguria, ci dimostrano il contrario, e cioè che tutta la classe politica degli ultimi 30 anni ha cambiato casacca dimostrando il peggio del trasformismo italiano, portando avanti interessi privati a discapito degli interessi collettivi.

Infatti, anche sul piano nazionale i governi di centro destra e di centro sinistra, fino al governo dei fascisti meloniani difendono questo sistema e portano avanti le stesse politiche in campo economico di massacro sociale, di guerra, di sostegno al genocidio del popolo palestinese e di completa schiavitù all’Unione Europea e alla NATO.

Non basta e non vanno riposte speranze nell’azione della magistratura per fermare questo sistema completamente corrotto, ma c’è bisogno di una reale opposizione popolare che rimetta al centro gli interessi e i bisogni della maggioranza di chi vive in questa regione, in correlazione con le lotte che si muovono nel territorio italiano, dove cambiano i potenti ma non cambia la natura di un sistema che schiaccia lavoratori e subalterni.

Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare e a costruire insieme un’assemblea per far sentire la nostra voce sotto il palazzo della regione il 17 maggio alle 17.30

Costruiamo l’opposizione al “modello Liguria” verso la manifestazione del 1 giugno a Roma contro il governo Meloni per una vera alternativa.

*portavoce nazionale di Potere al Popolo

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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5 Commenti


  • antonio d.

    Ok, disse un grande saggio e “gran timoniere”:: bastonare il cane che affoga! …daje


  • Oigroig

    Questo paese andrà in default nel giro di pochi anni e non abbiamo alcuna credibile organizzazione rivoluzionaria, né sul piano teorico-programmatico né sul piano della prassi… Negli ultimi venti o venticinque anni siamo sempre rimasti un passo indietro ed eravamo sempre proprio là dove i padroni ci aspettavano per chiuderci nelle riserve della marginalità. Abbiamo preso il gusto di dividerci in millanta fazioni che si detestano e si disprezzano in base a distinzioni ideologiche infondate… È invece la serietà e credibilità del pensiero e dell’azione organizzativa, e non le chiacchiere e le attuali “manifestazioni” senza conseguenze, che potrebbero portare al cambiamento. Ma ancora io non vedo il chiarore dell’alba. È solo miopia?


    • Redazione Contropiano

      L’unico criterio è vedere chi fa qualcosa, mettendo da parte le lamentazioni (e anche la tastiera…)


  • Sergio Binazzi

    dici bene cara compagna, sono 30 anni e forse più che vige questo sistema marcio dalle fondamenta. ora è il turno di toti, il sistema ogni tanto tira fuori uno a caso forse per dimostrare al popolo che c’è la volontà di fare qualcosa, ma non sono altro che specchi per le allodole.


  • Sergio Binazzi

    chiedo scusa mi sono dimenticato di ricordare una vecchia frase popolare che definiva ( senza alcuna offesa ovviamente) ” i ladri di Pisa ” quelli che di giorno litigavano e alla notte andavano insieme a rubare, siamo messi così.

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