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Si aggrava la torsione autoritaria nel paese, il ddl sicurezza è solo ferocia repressiva

Qualche giorno fa abbiamo partecipato a una grande manifestazione contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Il disegno di legge Sicurezza in discussione alla commissione Affari Costituzionali della Camera ha visto vari emendamenti, tra cui uno della Lega che prevede misure contro chi si oppone alla costruzione di opere pubbliche e infrastrutture strategiche. Una ritorsione contro i No Ponte, e probabilmente anche contro i No Tav.

Nel ddl si prevede anche l’inasprimento delle pene per gli occupanti di case, per i blocchi stradali e le rivolte in carcere. A complemento di questo, c’è anche uno scudo penale per i pubblici ufficiali che usano armi e altre forme di “coazione fisica” di fronte alla “Resistenza attiva o passiva all’autorità”.

In pratica, non ci sarà modo di protestare ed esprimere il dissenso senza diventare automaticamente perseguibili per legge.
Non ci possiamo fare chiudere nella morsa della repressione, è necessario rilanciare la mobilitazione già da questi giorni e verso la manifestazione nazionale del 1 giugno contro il governo Meloni.

*portavoce di Potere al Popolo

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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4 Commenti


  • Oigroig

    Questo governo parla sempre di pericoli eversivi perché sanno che il default del paese è probabile e imminente. È un governo che comincia ad avere paura… Il 60,4% degli italiani è contrario alla costruzione del Ponte (Eurispes)… e il governo pensa a una pena di 24 anni per chi manifesta in gruppo per impedire le grandi opere. Non dureranno e appunto per questo avere un dibattito e un programma scritto di trasformazione concreta e radicale della società sarebbe una cosa necessaria. Non vorrei che si ripetesse il caso del “rivoluzionario” e “comunista” Ugo Boghetta: mandiamo qualcuno in Parlamento e diventa uno squallido reazionario… Dopo le prodezze di Rifondazione, nessuna politica parlamentarista potrà uscire dalla marginalità.


    • Redazione Contropiano

      Fare cazzate da eletti non è un destino…


  • Oigroig

    No, non è sempre un destino. Ma abbiamo visto i sessantottini entrati in Parlamento per cambiare il paese… Ma abbiamo visto Rifondazione comunista che ha fatto campagna e ha votato compatta a favore della legge sull’immigrazione Turco-Napolitano, a non dire d’altro. Non credo che la parola “cazzate” sia adeguata alle decine e decine di migliaia che sono affogati nel Mediterraneo, alle detenzioni amministrative, all’abbassamento del costo del lavoro… Nessuno ha mai fatto autocritica, su nulla. Non basta cambiare nome a un partito. Quale fiducia può mai sussistere e crescere senza una piattaforma programmatica e una prassi conseguente? E il tempo è poco perché tutto sta precipitando verso il peggio…


    • Redazione Contropiano

      Per l’appunto il nodo centrale è una piattaforma programmatica e una prassi conseguente, non uno (uno) dei tanti luoghi dove praticarli…

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