Questa mattina 8 tra attiviste e attivisti del Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma hanno subito la perquisizione dell’abitazione e del posto di lavoro con il sequestro dei cellulari, dei computer e di materiale cartaceo di varia natura.
Un’operazione con uno spropositato dispiegamento di personale dei Carabinieri e della Digos, sovradimensionata rispetto ai capi d’accusa contestati dalla PM relativi alla richiesta di contributi da 3 a 5 euro e forse, foriera di ulteriori provvedimenti coercitivi.
Ancora un attacco alle comunità delle occupazioni abitative e alla loro autorganizzazione, alle modalità di gestione interna, alle diverse forme di partecipazione individuale esistente in ogni singola occupazione. Proseguire in questa direzione vuol dire decidere di cambiare le forme del confronto fin qui posto in essere.
Di fatto, rispetto alla specifica situazione di via Palenco, si introduce un clima di sospetto e di criminalizzazione in grado di creare un’oggettiva accusa sia nei confronti del Movimento e di chi tratta con esso le vicende legate all’emergenza abitativa romana.
Riteniamo necessaria una tenuta solidale intorno al Movimento messo strumentalmente sotto accusa. Chiamiamo l’intera città, le forze sindacali, sociali e studentesche a respingere questa provocazione e sostenere le iniziative a difesa del diritto all’abitare. Fare passi indietro non è nel nostro modus operandi: ai nostri posti ci troverete!
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