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Due morti in due giorni. Il taser può essere letale

Dopo il caso di Olbia, dove un uomo di 57 anni ha avuto un arresto cardiaco ed è morto dopo che i Carabinieri gli hanno prima sparato con la pistola taser, un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. I colpi, secondo gli inquirenti, potrebbero aver provocato nell’uomo un arresto cardiaco. La pm Paola Calleri nelle prossime ore aprirà un fascicolo per omicidio colposo e disporrà l’autopsia.

Sul caso di Olbia la procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha disposto l’autopsia che sarà fissata nei prossimi giorni. Le indagini sono state affidate alla polizia. Il fratello dell’uomo rimasto ucciso, Giampaolo Demartis, chiede “tutta la verità su cosa è accaduto” e se era necessario sparare col taser.

Ma i due casi di morte causati dall’uso del taser di questi giorni non sono gli unici. L’ultimo risale al giugno scorso a Pescara. In quel caso, la magistratura ha decretato che Riccardo Zappone, 30 anni, era morto per l’emorragia causata da una rissa precedente all’intervento della polizia. Altri due casi si sono verificati nel 2024 e nel 2023 a Bolzano e a Chieti. Ma anche per questi episodi i magistrati non hanno individuato un collegamento diretto per la morte delle persone all’uso del taser da parte degli uomini in divisa.

 

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