Menu

Il valore costituzionale dello sciopero

Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.

Questo recita il punto 7 dell’articolo 2 della legge 146 del 1990, che regolamenta lo sciopero nei servizi pubblici e che è evidentemente ignorato da Matteo Salvini, che ha minacciato di voler impedire lo sciopero senza preavviso annunciato dalla USB, nel caso di assalto israeliano alla Global Sumud Flotilla.

È stato lo stesso governo a riconoscere il pericolo grave, inviando sul posto una Fregata della Marina Militare, dopo che le imbarcazioni sono state attaccate da droni senza alcun dubbio israeliani. Perché allora, se è a rischio l’incolumità e la sicurezza dei volontari, delle lavoratrici e dei lavoratori che sono in mare, per ragioni esclusivamente umanitarie, perché si dovrebbe affidare la tutela contro questi rischi esclusivamente a questo governo? Secondo Salvini il mondo del lavoro non avrebbe più il diritto costituzionale all’autotutela ?

Israele sta compiendo un genocidio per il quale è sotto processo alla Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia, mentre la Corte Penale Internazionale ha spiccato mandato di cattura contro il primo ministro Netanyahu.

Ebbene cosa hanno fatto finora il governo e le autorità del nostro paese per fermare questi crimini contro l’umanità, o almeno per intervenire direttamente contro i loro autori? Nulla. Non una sanzione, non un avviso diplomatico, non la rescissione dei contratti e degli accordi di fornitura militare di Leonardo, non la cancellazione del memorandum di intesa tra Italia e Israele, neppure il rinvio di una partita di calcio, non c’è un solo atto concreto del Governo Meloni che dimostri la volontà di agire contro il genocidio a Gaza e contro chi lo sta attuando.

Neppure il gesto puramente simbolico di riconoscere lo Stato di Palestina è stato fatto, mentre tutta la logistica militare, le basi, l’elettronica del nostro paese sono ancora a disposizione degli aerei e delle armi di Israele.

Si può sostenere che a Netanyahu e alla sua banda non importi nulla dei nostri scioperi, ma allora si può affermare lo stesso giudizio anche per l’invio di una nave militare. Israele è oggi uno stato a cui è permesso ogni crimine, si può ancora accettare tutto questo? Da qualche parte bisogna pur cominciare per fermare ciò che sostiene, o anche solo agevola, questo orrore.

La mobilitazione enorme del 22 settembre è stata un ADESSO BASTA di massa. Lo sciopero, indetto solo dai sindacati di base, è riuscito per la regione più semplice: perché le persone volevano farlo. Se ci fosse l’aggressione israeliana alla Flotilla quella protesta civile e morale sarebbe ancora più grande e dunque la USB compie un vero e proprio dovere democratico annunciando lo sciopero sin d’ora. E sono sicuro che anche altri faranno la stessa giusta scelta.

Viceversa Matteo Salvini con il suo bullismo è solo una penosa mosca cocchiera della prepotenza israeliana.

E Giorgia Meloni, che accusa di irresponsabilità la Flotilla e addirittura farnetica che questa grande missione internazionale sia lì solo per mettere in difficoltà il suo piccolo governo, è sulla stessa scia di servilismo verso Israele, sopravvalutazione di se stessi e ottusità del suo ministro dei trasporti.

Fermare il paese di fronte ad un genocidio, pretendere la fine di ogni complicità con esso, sostenere chi vuol rompere il blocco della fame a Gaza, sono principi della nostra Costituzione, quelli per cui nel passato si sono fatti quegli scioperi generali che hanno impedito che la nostra Carta finisse nel macero.

Il “blocchiamo tutto” dei portuali di Genova, che oggi risuona ovunque, ci dice che nel nome della Palestina oggi risorge nel mondo del lavoro il valore costituzionale dello sciopero; e tutto questo sconvolge la sinistra rassegnata mentre manda in rabbia e confusione una destra che si presentava come il popolo.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *