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Migliaia di ricercatori chiedono lo stop alla collaborazione scientifica con Israele

In una lettera inviata ai Presidenti dei maggiori enti di ricerca italiani, migliaia di ricercatori hanno chiesto la rescissione di ogni contratto di collaborazione con entità israeliane.

Qui di seguito il testo della lettera inviata e il contatto per sostenere e allargare l’iniziativa.

“Nei mesi scorsi, in diversi Enti Pubblici di Ricerca Italiani (fino a questo momento CNR, ENEA, INAF, INFN, INGV, SZN, altre mobilitazioni sono in corso), sono stati promossi documenti sottoscritti complessivamente da migliaia di lavoratrici e lavoratori della ricerca.

Tali iniziative hanno evidenziato in modo articolato ma chiarissimo la condanna nei confronti dei crimini di guerra e delle gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani perpetrate da Israele contro la popolazione palestinese, che la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha recentemente riconosciuto come genocidio.

Nel frattempo, la situazione sul territorio si è ulteriormente aggravata, come denunciato da organizzazioni internazionali, istituzioni italiane ed europee.

Gli stessi vertici della Comunità Europea hanno avanzato proposte di sospensione di finanziamenti a Israele, incluso il blocco dei fondi UE per la ricerca scientifica (programma Horizon). Sempre più ricercatrici e ricercatori rifiutano oggi di partecipare ad attività che prevedano il coinvolgimento di enti israeliani.

Riteniamo quindi necessario un riconoscimento formale di questo orientamento, attraverso una presa di posizione ufficiale che sancisca la sospensione delle collaborazioni in corso con enti, università e aziende israeliani, e il blocco dell’attivazione di nuove collaborazioni.

Questo passo, oltre ad essere eticamente doveroso, è anche praticabile in tempi rapidi, come già dimostrato dalla repentina cessazione di tutti i rapporti con la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Parallelamente, riteniamo urgente una ricognizione trasparente ed esaustiva delle collaborazioni in corso, al fine di verificarne i contenuti e le implicazioni, incluse quelle connesse alle clausole etiche dei progetti e ai rischi legali derivanti dalla loro prosecuzione, alla luce dei pronunciamenti delle più importanti istituzioni giuridiche internazionali, degli obblighi richiamati dalla risoluzione A/ES-10/L.31 dell’ONU, del parere consultivo della ICJ del 19/7/24, dei successivi numerosi chiarimenti in materia e per ultimo del rapporto della commissione indipendente ONU del 16 settembre scorso.

Alla luce di quanto sopra e in qualità di promotrici e promotori dei suddetti documenti (in allegato) che hanno raggiunto ben oltre 3000 firme, chiediamo:

1. La rescissione immediata di tutte le collaborazioni, dirette e indirette, con enti, università e aziende israeliani;

2. La sospensione della partecipazione dei nostri Enti a nuovi progetti che prevedano la presenza di enti, università e aziende israeliane;

3. Che gli EPR forniscano – ora e in futuro – informazione completa, trasparente e pubblica sulle collaborazioni attive in presenza di denunce di violazione della legalità internazionale;

4. Il potenziamento di misure di sostegno e accoglienza per studiosi/e, studentesse e studenti palestinesi presso i nostri Enti, che prevedano assistenza specifica per far fronte alle difficoltà logistiche e burocratiche dovute al contesto di guerra.

Confidiamo che i vertici degli EPR italiani sappiano cogliere le ragioni di un coordinamento dal basso che raccoglie migliaia di persone pronte a impegnarsi attraverso ogni azione legittima affinché la ricerca pubblica operi nel rispetto dell’etica, dei diritti umani e della legalità internazionale. Vi ringraziamo per la vostra attenzione e restiamo in attesa di una risposta sollecita e chiara quanto la gravità della situazione impone. La responsabilità di quel che facciamo o non facciamo adesso rispetto alla mostruosità in corso è destinata a gravare in modo indelebile sul nostro presente e sul nostro futuro”.

Il Coordinamento EPR4Palestine; Contatto: epr4palestine@gmail.com

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