Domenica mattina si è tenuta al cinema Aquila di Roma l’assemblea nazionale che ha fatto il punto sulle “100 assemblee” che, dopo le cento piazze per Gaza, hanno cercato di dare continuità alle grandi mobilitazioni popolari e giovanili di settembre e ottobre.
“La parola d’ordine Blocchiamo tutto e la bandiera palestinese sono i simboli che hanno caratterizzato le mobilitazioni” è stato detto in apertura d’assemblea.
Introducendo gli interventi Paolo Di Vetta, esponente storico del movimento di lotta per la casa, ha fatto un quadro della situazione palestinese e di quello che ha definito come “il genocidio diffuso” che non accenna affatto a interrompersi nonostante la finta tregua in vigore a Gaza.
Quello che abbiamo visto in questi due anni non è slegato dal clima di guerra e dal riarmo che ormai si respira in Europa. E’ questo il contesto in cui l’Unione Europea intende spendere 800 miliardi in spese militari ma solo 800 milioni sulla questione abitativa.
Ancora prima degli eventi bellici è già in corso la guerra interna a lavoratori e proletari e alle loro condizioni di vita. In Italia il 32% dei lavoratori sono a basso salario, soprattutto tra i giovani.
“Le maree di persone nelle piazze sono state anche un’espressione del diffuso disagio sociale ma con la bandiera palestinese in mano”.
Per riprendere il filo di quella spinta alla mobilitazione si profilano diversi appuntamenti: uno sciopero generale venerdì 28 novembre con “manifestazioni in tutte le città, anche le più piccole” e una manifestazione nazionale sabato 29 novembre contro il governo Meloni e la sua manovra finanziaria “di guerra” che quest’anno coinciderà con la Giornata Internazionale di solidarietà con la Palestina decretata dalle Nazioni Unite.
In mezzo tanti appuntamenti locali, come quello ricordato dal rappresentante dell’assemblea di Bologna. Venerdì 21 novembre a Bologna la mobilitazione popolare cercherà di boicottare la partita di basket tra la locale Virtus e la squadra israeliana Maccabi e contro la quale il ministro degli Interni Piantedosi ha già annunciato le “maniere forti”. A Milano, fanno sapere dall’assemblea di piazza Gaza, continua la mobilitazione per mettere fine al gemellaggio del Comune con Tel Aviv. Il 22 novembre ci sarà la manifestazione di “Non una di meno”.
Sul come “tenere insieme questione sociale e questione palestinese” è intervenuto Guido Lutrario di Usb invitando a valorizzare la dimensione sociale del conflitto dello sciopero del 28 novembre insieme alla Palestina nella manifestazione nazionale del 29 novembre, “E’ una unica sola battaglia”.
E di “giustizia sociale e giustizia per la Palestina come unica battaglia” ha parlato con un applauditissimo intervento anche Maya Issa del Movimento Studenti Palestinesi. Sullo stesso tasto ha battuto anche Bassam Saleh delle comunità palestinesi in Italia. Anche i Giovani Palestinesi hanno portato il loro contributo all’assemblea.
Importante anche l’intervento del rappresentante dell’Arci di Roma, che ha dato notizia della decisione del Consiglio Nazionale di aderire al percorso delle “100 assemblee”, ribadendo la scelta fatta da tempo di “far vivere questo spazio di verità e libertà“, dove “le cose vengono chiamate con il loro nome” e non in funzione di una logica solo elettorale.
Lo sciopero generale del 28 novembre convocato da Usb e sindacati di base, vedrà Genova come teatro principale, la città portuale è diventata simbolo e motore delle mobilitazioni di questi mesi sulla Palestina e non solo. A sottolinearlo è stato il portuale genovese Josè Nivoi. Nella manifestazione sono attese presenze come Greta Thunberg, Francesca Albanese e Roger Waters. A Roma invece l’appuntamento sarà direttamente a Montecitorio.
Usb ci tiene a far sapere che nella giornata di sciopero punterà a tante manifestazioni locali nelle città di tutte le dimensioni per capillarizzare l’iniziativa di lotta. Mentre una partecipazione di massa è attesa per sabato 29 novembre nella manifestazione nazionale convocata a Roma e nella quale confluiranno tutte le istanze che hanno animato le mobilitazioni di questi mesi.
* Le foto sono di Patrizia Cortellessa

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