La gente che si era mobilitata a settembre e ottobre riempiendo le piazze per la Palestina non è tornata a casa, al contrario ha rilanciato con due giorni di mobilitazione che hanno indicato come target il governo Meloni per le sue scelte sul riarmo e le spese militari, i bassi salari e il collasso dei servizi pubblici e la complicità con Israele nel genocidio dei palestinesi.
Se qualcuno voleva trovare una opposizione politica e sociale al governo degna di questo nome, l’ha potuta verificare nello sciopero generale di venerdi e nella manifestazione di ieri pomeriggio con le decine di migliaia di persone che hanno manifestato per le strade di Roma da Porta San Paolo fino a gremire Piazza San Giovanni.
Le fotografie scattate da ogni angolazione durante il corteo e nella piazza finale testimoniano di una mobilitazione di massa pienamente riuscita. L’Usb parla di centomila persone e anche questa volta la cifra non sembra andare lontano dalla realtà che abbiamo visto.
La preoccupazione che le telecamere spente su Gaza o la rassegnazione sul ritmo di marcia del governo sulla guerra, il riarmo e le misure antisociali avessero rimandato a casa le persone è svanita mano a mano che il corteo si componeva in tutta la sua potenza. Nel paese c’è un pezzo di società attivo e attivato che attraversa i posti di lavoro come i territori, le scuole come le università e che intende dare battaglia su una piattaforma in cui “tutto si tiene insieme“.
Vedere migliaia di bandiere delle organizzazioni dei lavoratori come Usb sventolare insieme a quelle palestinesi, delle organizzazioni studentesche Osa e Cambiare Rotta e di Potere al Popolo, del movimento per il diritto all’abitare così come delle tante reti sociali che si sono definite come “equipaggi di terra” della Flotilla e anche dell’Arci, restituiva non solo un colpo d’occhio straordinario ma anche l’idea di un blocco sociale che tende a riconoscersi e convergere su contenuti avanzati e ben sintonizzati sulle priorità di una agenda politica complessiva.
Alla testa del corteo e sul camion che ospitava interventi e musica era possibile vedere insieme portuali, vigili del fuoco, attivisti e personalità come Greta Thunberg, Francesca Albanese, Thiago Avila, Moni Ovadia che hanno dato il loro supporto allo sciopero di venerdi e alla manifestazione di ieri. Un momento emozionante è stato quando all’inizio del corteo l’amplificazione ha diffuso il brano che Roger Waters ha realizzato appositamente per questi due giorni di mobilitazione. Un silenzio quasi irreale che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone.
Altrettanto emozionanti gli interventi finale dal palco mentre la piazza si riempiva. Francesca Albanese, operai dell’Ilva, portuali genovesi, rappresentanti palestinesi, Guido Lutrario di Usb, i due portavoce di Potere al Popolo Giuliano Granato e Marta Collot con un intervento “a mezzi”, Greta Thunberg, Vincenzo Fullone, i vigili del fuoco, gli studenti, hanno aggiunto valore ai molti interventi che dal camion hanno accompagnato passo passo il corteo fino alla conclusione in Piazza San Giovanni.
A Milano, contemporaneamente alla manifestazione di Roma diverse migliaia di persone, partite da piazza XXIV Maggio ha attraversato la città fino a Piazza Duomo in occasione della Giornata internazionale di solidarietà col popolo palestinese.
La maggior parte delle foto è di Patrizia Cortellessa

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Maria Teresa
ottimo, speriamo che questo movimento certifichi la sua forza in cabina elettorale