Difficile fare una sintesi adeguata della qualità dei contributi al convegno organizzato dall’Usb sabato a Roma dedicato alla “questione operaia” in questa fase storica. Rinviamo pertanto al video con tutte le relazioni e gli interventi che pubblichiamo qui sotto e che meritano di essere ascoltati tutti con grande attenzione.
Possiamo dire che l’Usb ha colto la contraddizione di una riemergente centralità degli operai in questo paese ma anche in Europa, ossia nei paesi a capitalismo avanzato alle prese con una serissima crisi di sistema – già leggibile in quasi tre anni di recessione continua – dove la classe operaia, dopo aver subito colpi pesantissimi, sta confermando una funzione decisiva sia sul piano della struttura produttiva che sul piano politico.

Non ci sono più solo le fabbriche della produzione estesasi e incagliata nelle filiere mondiali, ma anche le strutture impegnate nella circolazione delle merci, quella logistica che è venuta crescendo vertiginosamente (con 1,4 milioni di lavoratori), che è diventata fondamentale nella catena del valore ma che ha un forte potere contrattuale per la sua centralità nel bloccare i flussi strategici del capitale.
C’è da fare i conti con i progetti di conversione sul piano militare o del dual use delle produzioni civili nell’ambito di quella economia di guerra che le classi dominanti vedono come exit strategy dalla crisi industriale, alimentando però una tendenza alla guerra che sta mettendo l’umanità su un pericolosissimo piano inclinato.

C’è poi la ormai insopportabile situazione dei bassi salari in un contesto che ha visto invece crescere i profitti e aumentare le disuguaglianze sociali, oppure la desolante lista dei circa 120 tavoli sulle crisi industriali al Ministero dell’Industria.
Infine ci sono gli operai che sono tornati protagonisti anche dell’agenda politica. Non è un caso che l’appello al Blocchiamo tutto a sostegno del popolo palestinese, e che ha attraversato come uno tsunami mobilitante tutto il paese, sia partito dai portuali di Genova, così come le recenti immagini delle manifestazioni operaie sempre a Genova, hanno ridato la dovuta visibilità ad un soggetto sociale che in molti volevano relegato per sempre in condizione subalterna e rassegnata.

Il convegno, aperto dalla introduzione di Sasha Colautti (Usb), ha visto contributi analitici di qualità con le relazioni di Luciano Vasapollo, Franco Russo, Giorgio Cremaschi, Vladimiro Giacchè, Roberto Montanari, Mauro Casadio e con gli interventi dei rappresentanti di fabbrica dell’Ilva, St Microelectronics, Piaggio, Jabil, Stellantis. Ed anche il contributo degli studenti che hanno riaffermato il valore di questa alleanza sociale “figlia della stessa rabbia”.
Le conclusioni sono state tirate da Pierpaolo Leonardi che ha evocato l’ambizione dell’Usb ad una iniziativa di dimensione europea sullo stesso tema trattato dal convegno, ad una manifestazione operaia nei prossimi mesi ma anche il progetto di una nuova “inchiesta di classe” tra lavoratrici e lavoratori che aggiorni quella realizzata venticinque anni fa, i cui risultati sono stati riassunti nella pubblicazione “La coscienza di Cipputi”.
Qui sotto il video con tutti gli interventi. Seguitelo con attenzione, ne vale la pena:
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
