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Squarci nel buio. Guardando lo spazio, guardando per terra

Nelle scorse settimane sono successe un paio di cose importanti nella storia dell’esplorazione spaziale.
La prima è importantissima – ne avevamo d’altronde già parlato alcuni mesi fa. La sonda Philae si è staccata dalla navicella Rosetta ed è andata a depositarsi sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, inviando a terra le prime immagini “panoramiche” del suolo cometario. La cometa misura in tutto più o meno come il centro di Roma (diametro circa 4 chilometri), ed è lontanissima da terra; a parte la difficoltà tecnica della missione, che già di per se meriterebbe esclamazioni di stupore, ogni essere umano dovrebbe guardare con grande curiosità alle immagini di quel suolo aspro e contorto, che assomiglia alle vette più alte delle nostre montagne, proprio come negli anni Sessanta si guardò per la prima volta la Luna attraverso le immagini prese dal suo suolo. Il valore scientifico della missione è però ben maggiore: la composizione chimica della cometa va studiata a fondo perché pare che contenga molecole complesse, organiche, che sono state probabilmente le “incubatrici” del processo evolutivo che ha portato alla vita sulla Terra. 
Il fatto poi che la missione sia anche il risultato di dieci anni di studi e lavoro dell’astronomia europea (spec. di ESA, l’Agenzia spaziale europea) ed italiana (INAF, ASI) dovrebbe entusiasmare non tanto noi, cittadini comuni o ricercatori ed appassionati di scienza, che da anni lamentiamo tagli alla ricerca oltreché allo stato sociale, e politiche europee ed italiane regressive e barbariche, bensì proprio i fanatici dell’Europa ed i sostenitori di chi ci governa… Ed invece che cosa succede? Succede che in realtà chi ci governa, coerentemente, se ne frega dei risultati scientifici ed evidentemente si è già pentito di avere investito e creato un po’ di lavoro scientifico su di un tema così emozionante. Ecco infatti che sul TG4 diretto da Mario Giordano, il “giornalista” Mauro Buffa rompe le ipocrisie e attacca frontalmente la missione Rosetta! Nell’edizione delle 19 dell’11 novembre Buffa si lamenta, con poca ironia, che gli scienziati coinvolti nella missione – definiti “quasi gli unici ad eccitarsi” – abbiano così “rovinato l’immagine della stella di Natale”. Perché, in fondo, dice nel corso del servizio, la cometa non è altro che “un grosso sasso polveroso” che sarà bucato da un robot. “E fa quasi male sapere che il trapano è stato costruito in Italia“. Per non parlare poi della spesa della spedizione, “costata finora più di 100 milioni di euro. Francamente troppi anche per recuperare un reperto archeologico dell’universo”. Troppi 100 milioni di euro?? Divisi per quanti paesi? Ma lo sa lui quanto costano gli F16? 
Buffa è incavolato perché preferisce il presepe di Natale e i “misteri” per bambini spacciati su film hollywoodiani o su trasmissioni pseudo-scientifiche come “Voyager”: invece non gli resterà “nemmeno il mistero terribile, malefico, dell’asteroide del film Armageddon“… Poverino! 
La seconda cosa di cui vorrei parlare sono invece due gravi incidenti capitati negli USA qualche settimana prima. 
Nel primo incidente, un razzo Antares che doveva portare rifornimenti alla Stazione Spaziale (una grande sonda in orbita fissa attorno alla Terra, con costante presenza di equipaggio) è esploso subito dopo il decollo, con la perdita completa del prezioso carico ma, per fortuna, nessuna vittima. Il razzo Antares era proprietà della ditta privata (sic) Orbital Sciences Corporation. Fortunatamente, di fronte al fallimento degli USA ha rimediato la Russia, che grazie al suo programma spaziale statale mantiene suoi propri razzi molto più affidabili: così dopo pochi giorni i rifornimenti sono ripartiti dalla Russia…
N.B. anche Antares si basa sulla tecnologia russa, trattandosi di vecchi motori Soviet NK-33 vecchi di 40 anni, comprati a basso prezzo, ricondizionati e “riciclati” con il lavoro dei laboratori ucraini (ex-sovietici) Yuzhnoye Design.
 
Nel secondo incidente, avvenuto pochi giorni dopo, è esplosa la navicella “di bassa quota” VSS Enterprise, andandosi a schiantare sopra a un deserto statunitense, causando la morte del copilota Michael Alsbury e il ferimento del pilota Peter Siebold. Anche in questo caso la gestione del volo è di una compagnia privata, la Virgin Galactic, che con un comunicato ufficiale annuncia di voler procedere alla costruzione del secondo SpaceShipTwo… perché? Perché c’è dietro profumo di soldi, bellezza! Si tratta infatti, in questo caso, del business del turismo spaziale, cioè di dare a pochi riccastri l’emozione di arrivare ad una altitudine in cui non si avverte più la forza di gravità. Virgin si è detta adesso “completamente concentrata” sulla sicurezza, che è il “principio guida e la stella polare per tutte le decisioni programmatiche”, ribadendo che i voli commerciali partiranno solo quando “tecnici, ingegneri e piloti riterranno che i programmi siano del tutto maturi”. Ma ci vorrà ancora un bel po’ di tempo: come ricorda il Wall Street Journal, infatti, l’azienda aveva inizialmente pianificato di iniziare il servizio commerciale entro il 2008, ma continui problemi di sviluppo e test avevano fatto slittare la data al 2015, anno in cui era previsto il volo inaugurale con Richard Brenson, fondatore dell’azienda, e famiglia… Alla luce dell’ultimo incidente, il tutto è rimandato a data da destinarsi.
 
Entrambi questi incidenti avvengono in un contesto di pesanti tagli agli esperimenti scientifici in genere e astronautici in particolare, tagli che sono stati pesantissimi negli USA proprio sotto l’amministrazione Obama, con conseguente vera e proprio privatizzazione delle attività astronautiche e addirittura il loro “degrado” e sfruttamento in senso turistico. Gli incidenti dimostrano chiaramente, anzi esemplificano, il declino incalzante delle attività nel settore; un declino rispetto al quale il successo di Philae e Rosetta rappresenta invece un raro squarcio di luce nel buio pesto interplanetario. 
 
Fonti:
http://www.dailymotion.com/video/x29zzbh_scienza-questa-sconosciuta-il-tg4-e-rosetta_fun
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/13/rosetta-tg4-ci-rovina-immagine-stella-natalizia-gli-scienziati-gli-unici-eccitarsi/1210411/
http://www.galileonet.it/articles/545a42e0a5717a17bb000013
 
L’articolo uscirà sull’inserto scientifico de La Voce del G.A.MA.DI. di Dicembre 2014 http://www.gamadilavoce.it/lavoce.htm

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