Deposito cauzionale Gori, il nuovo balzello nascosto nella bolletta dell’acqua per fare cassa sulle spalle degli utenti
«Non pagate le fatture in cui è inserita la voce Deposito cauzionale»
Un nuovo addebito nascosto nelle bollette Gori costerà circa 60 euro per ogni singolo utente e porterà nelle casse della società ben 30 milioni. A denunciarlo è la Rete civica per l’acqua pubblica: “La voce che trovate in bolletta indicata come “addebito per deposito cauzionale” rappresenta l’ennesimo tentativo di spillare soldi ai cittadini. Probabilmente con l’obiettivo di non essere facilmente individuabile, l’intero importo viene suddiviso in sei rate di circa dieci euro cadauna. Quindi – avvertono i Comitati – la quota richiesta nelle bollette appena arrivate è solo la prima rata di una lunga serie. A nostro avviso invece si tratta di soldi non dovuti, visto che il deposito cauzionale è stato già versato in passato dai cittadini ai Comuni o ai precedenti gestori del servizio idrico e mai restituito in occasione del contestato passaggio delle utenze al gestore Gori”.
Un balzello che già fu provato ad inserire in bolletta nel 2010 e oggi viene riproposto col beneplacito del commissario di Ato3, Vincenzo Belgiorno, che, nominato lo scorso anno dal governatore De Luca, persevera nell’operare oltre l’ordinaria amministrazione, sulla base di quanto indicato dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, la quale ha deliberato che il deposito cauzionale viene determinato in misura pari al valore, per tipologia di utenza, dei corrispettivi dovuti per un massimo di tre mensilità di consumo medio annuo.
Questa, come è noto, é solo l’ultima delle operazioni messe in campo da GORI, rese possibili grazie alla copertura di istituzioni e autorità governative. Solo per citarne alcune delle più recenti:
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Gli aumenti tariffari deliberati, lo scorso agosto, dal commissario regionale Belgiorno che, tra l’altro, sono stati già inseriti in bolletta: il 9% in più quest’anno, fino ad un totale del 31% nel periodo 2016-2019;
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Le ormai celebri Partite pregresse (altri 122 milioni) che Comitati civici e Rete dei sindaci per l’acqua pubblica hanno contestato in sede giudiziaria ottenendo una storica vittoria al Tar Campania, la cui sentenza ora attendiamo sia confermata anche dal Consiglio di Stato.
I vertici aziendali e del gruppo Acea possono affermare ed inventarsi quanto vogliono per sostenere il proprio operato, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: Gori è una nave che sta affondando!
Tutto ciò è suffragato anche da Ernst & Young, la società di revisione contabile incaricata da Gori, che ha bocciato i conti aziendali e dichiarato ufficialmente di “essere impossibilitata ad esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio 2015”. Risulta evidente che il Deposito cauzionale rappresenta un ennesimo salvagente finanziario per la Gori Spa a carico sempre dei cittadini, chiamati, ancora una volta a risolvere i problemi gestionali di una società in fallimento e da liquidare!
Per quanto descritto i Comitati invitano tutti i cittadini del territorio sarnese-vesuviano a intraprendere la nuova campagna GORI, IO NON TI PAGO!
1) Manifestando esplicitamente il proprio dissenso, anche con le amministrazioni del proprio Comune;
2) NON PAGANDO le bollette contenenti le rate del Deposito cauzionale.
Segnaliamo infine, per chi abbia il contatore all’esterno, ancora una volta, di coprirlo e chiuderlo con serratura per impedirne atti di vandalismo da chiunque e per qualsiasi motivo (vedasi episodi di distacco da parte della Gori!) e che provvederemo nei prossimi giorni a diffondere un’istanza di Reclamo per le bollette contenenti l’addebito DEPOSITO CAUZIONALE.
È dovere di tutti cittadini, sempre più vessati, che si lamentano continuamente e giustamente dei soprusi della gestione Gori, a decidere di fare un passo in più. Ora è il momento di fare sentire la nostra voce! Auspichiamo di trovare al nostro fianco anche gli amministratori comunali, che il 19 dicembre prossimo saranno chiamati a scegliere i rappresentanti dei distretti del nuovo Ente Idrico Campano. Mai come oggi occorre essere chiari e con una strategia comune che porti alla liquidazione di Gori e alla ripubblicizzazione.
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