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La Regione Lombardia vuole beffare il risultato dei referendum sull’acqua.

Secondo l’assessore all’Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia Marcello Raimondi “La legge regionale sul servizio idrico integrato non regolamentava le materie oggetto del referendum, come l’affidamento della gestione, perchè di competenza esclusiva dello Stato. Abrogato il Ronchi, la legge rimane perfettamente in vigore perchè le Province dovranno rifarsi alla normativa comunitaria vigente, come è normale che sia”. Risponde così ai Comitati acqua della Lombardia che chiedono una riforma della legge regionale a seguito dei risultati del referendum. “La richiesta dei comitati risulta abbastanza incomprensibile – continua l’assessore – visto che non si capisce in quale previsione la legge approvata dal Consiglio regionale violi la volontà dei cittadini. E ancora più sorprendente appare la dichiarazione del vicepresidente di ANCI Lombardia, organismo che ha avuto una parte molto attiva nella definizione della Legge regionale, la quale infatti garantisce un ruolo determinante ai comuni nella gestione del servizio idrico. Proprio ANCI si è espressa più volte a favore della nostra riforma. Speriamo che questo cambiamento di posizione sia dovuto solo ad una disattenzione del vicepresidente Oldrini”. L’assessore precisa che la legge è perfettamente applicabile anche in pendenza del giudizio della Corte Costituzionale sul ricorso del Governo, che non influisce sulla possibilità da parte delle Province di procedere all’attuazione della riforma del sistema idrico. Di avviso completamente diversi i comitati per l’acqua pubblica che chiedono la revoca di una legge resa illegale dall’esito del referendum di giugno.

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