L'ormai ex presidente del consiglio aveva promesso di fare propaganda nelle scuole. Purtroppo però la sua propaganda è stata fatta di sgomberi e violenze da parte delle istituzioni.
Nell'ultimo mese a Roma si sono susseguiti episodi di repressione in tutte le scuole che si sono mobilitate. Eppure la mobilitazione è giusta se pensiamo a quello che la Buona Scuola ci propone (andare a lavorare gratis in grandi aziende, far prendere decisioni solo al preside) e qual è nello specifico la situazione tragica dell'istruzione pubblica.
Due esempi romani: all'istituto Cattaneo a Testaccio è crollato il soffitto del bagno, mentre il liceo artistico Caravillani è stato chiuso una mattina perchè considerato inagibile, ora gli studenti fanno lezione al Mamiani nel pomeriggio, mentre si cerca un'altra sistemazione. Insomma la scuola pubblica cade a pezzi e quando si prova a farlo sentire si viene sgomberati e denunciati. Al Morgagni le forze dell'ordine sono entrate di notte, filmando gli studenti, urinando sui muri del cortile, facendo uscire i ragazzi.
Federica, studentessa del Liceo Machiavelli con sede a San Lorenzo racconta "Le forze dell'ordinde sono intervenute con la violenza, pima calciando il portone d'ingresso, poi scavalcando e rompendo la porta a vetri, siamo stati sgomberati e si è deciso di fare una nuova assemblea straordinaria per parlare dell'accaduto".
Altre volte invece la repressione è arrivata dagli organi interni delle scuole: al Montessori c'è stata un'occupazione di una settimana a dirci quali sono state le conseguenze è Michelangelo, studente di 17 anni "appena siamo tornati a scuola ci son piombati addosso ben 60 provvedimenti disciplinari…..perchè oggi se si occupa una scuola per chiedere delle risposte rispetto a delle questioni interne e per denunciare delle politiche sbagliate, quello che accade è questo". Francesca, studentessa del Vittoria Colonna, ci racconta invece come la sera del 18 novembre, in una protesta degli studenti, "hanno portato via 4 ragazzi che non avevano fatto assolutamente niente".
La mattina del 20 dicembre saremo in piazza, e arriveremo fin sotto la prefettura, e ci dovrà ricevere, perchè vogliamo risposte sulla gestione delle proteste studentesche, vogliamo capire se questo è il modo in cui viene trattato il futuro del nostro paese. In solidarietà si sono espressi anche diversi artisti tra cui Alessio Spataro e Michele Zerocalcare.
h9.30 Piazza Barberini
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