A quanto pare, neanche questa volta la mitica "unità sindacale" tra Cgil-Cisl-Uil riesce a tenere. Nella corsa alla complicità, c'è sempre qualcuno che cerca di arrivare primissimo…
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La Cisl può anche perdere il pelo ma non il vizio…
Solo qualche esempio. Luglio 2002: il collateralismo governativo della Cisl a sostegno del “Patto per l’Italia” di berlusconiana memoria, insieme con la Uil, poi fallito miseramente. Gennaio 2011: l’appoggio a Marchionne per far fuori la Fiom dalle fabbriche FIAT; di nuovo assieme alla Uil.
Ora, manca poco alla pronuncia della Cassazione sull’ammissibilità dei tre referendum CGIL, uno dei quali per l‘abolizione dei voucher. Con un tempismo eccezionale, la Cisl indebolisce oggettivamente la posizione di chi ha proposto quei referendum, alla faccia dei milioni di firme raccolte e certificate. Se la Cisl non avesse intenzione di danneggiare concretamente la corsa referendaria della Cgil, direbbe queste stesse cose dopo la delicata “sentenza”, nella normale dialettica delle diverse posizioni, verso il referendum. Invece, ha deciso di entrare a gamba tesa adesso.
(meriterebbe il "cartellino rosso", l'espulsione; almeno da parte dei lavoratori…)
L’intento è chiaro: condizionare negativamente la decisione della Cassazione.
Dopo una furbata del genere – l’ennesima – quanto maalox e plasil bisogna mandar giù per sedersi accanto alla Cisl nei vari tavoli aperti sulle mille questioni?
Tanti invocano l’unità sindacale Cgil-Cisl-Uil, specie i “padroni” e i loro megafoni mediatici. Ma sarebbe la fine per la Cgil lasciarsi imbavagliare in questo modo. Era troppo sperare che la Cisl restasse neutrale, almeno fino alla pronuncia della Cassazione sull’ammissibilità dei quesiti referendari? Sì, era troppo, poiché la Cisl può anche perdere il pelo ma non il vizio! Infatti, giusto un mese fa, la Cisl è rimasta convintamente a fianco della Confindustria e di Renzi per il SI al referendum costituzionale.
Lorenzo Mazzucato
(Direttivo prov.le FP-Cgil Padova)
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