Menu

Per Angelo… morto di povertà ad Avellino

"Angelo il povero senza tetto muore una prima volta di povertà ed una seconda di ipocrisia.

Ad ucciderlo per la seconda volta siete Voi, che, mentre in Italia palazzinari, lobbisti e affaristi lucrano milioni di euro speculando sulla povera gente, pubblicate la foto di Angelo accanto a quella di un migrante qualsiasi che molto probabilmente con Angelo si spartiva il marciapiede o la coperta, scrivendo che l'italiano è morto al freddo e il migrante fa una vita di lusso. 
Voi che 20 giorni fa passavate accanto ad un qualsiasi senza tetto di questo paese e con la busta dei regali di natale tra le mani l'avete guardato provando compassione, ma girato l'angolo già pensavate al vestito che avreste dovuto indossare al veglione. 
Voi che quando si tratta di scendere in piazza per il diritto alla casa, alla sanità, al reddito ad un lavoro dignitoso, insomma per difendere le fasce più deboli della società non avete mai tempo. 
Voi che però quando muore l'Angelo di turno, visto che in questo paese di senza tetto ne muoiono tanti ogni anno, siete tutte e tutti pronti a fare gli eroi da tastiera invocando giustizia nazionalista. 
Sapete quale è la realtà? 
Che siete una massa di farabutti e codardi, perché anche se sapete che Angelo è morto di povertà e indifferenza, per sentirvi a posto con la coscienza dovete trovare un capro espiatorio ed essendo delle pecore lo trovate nell'unico soggetto che siete in grado di affrontare, il migrante.

Recitava una vecchia canzone mai fuoriluogo 
E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

Ad Angelo, a Sandrine e a tutte e tutti quelli che muoiono, non perché sono italiani o africani ma perché appartengono alla classe degli sfruttati, degli oppressi, dei poveri di questa società!"

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *