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Napoli. Basta con il gioco delle tre carte!

Dopo l'azione di ieri con l'occupazione dell'ingresso della sede della Regione a Santa Lucia anche oggi siamo riscesi in piazza contro le mancate risposte al movimento ritrovando ancora una volta blindature e ritardi.

Il muro di gomma, i ritardi burocratici, il rimbalzo di responsabilità tra enti istituzionali, la blindatura dei palazzi: appena si palesano di interessi di classe ecco che le incompatibilità vengono al pettine.

Partiti in corteo da Piazza Nazionale e dopo alcuni momenti di pressione e tensione sotto l'Isola 6 al centro Direzionale finalmente siamo stati ricevuti in delegazione per fissare nei prossimi giorni il tavolo con la Regione ed il Comune di Napoli.

Sia la Regione e sia il Comune devono darci risposte concrete!

La Regione Campania metta chiaramente a disposizione le risorse previste nella programmazione europea per le politiche attive sul lavoro rispetto agli obiettivi e le linee guida per i progetti che abbiamo proposto ed individuato dopo gli incontri istituzionali con gli assessorati del Comune di Napoli rispetto all'idea e le varie azioni previste del "Progetto Lavoro Napoli".

Il Comune di Napoli vada avanti nella progettazione e individuazione degli strumenti e percorsi per la nostra platea.

Da tre anni abbiamo aperto degli sportelli per iscriversi al Movimento di Lotta "Disoccupati 7 Novembre" in diversi quartieri della città organizzandoci e da oltre due anni ci siamo mobilitati per chiedere al Comune di Napoli, alla Regione Campania ed al Governo e Ministero del Lavoro nuove politiche attive sul lavoro, dall’utilizzo dei fondi europei per lavori di pubblica utilità e bisogni sociali, da programmi metropolitani del lavoro a partire dall’ampliamento delle piante organiche dei servizi pubblici, da nuovi percorsi di aggiornamento e formazione al lavoro, da soluzioni immediate e dare un reddito minimo garantito ai disoccupati per ridare una prospettiva diversa e migliore a chi vive la condizione di sfruttamento, precarietà e mancanza del minimo per campare. Con la lotta abbiamo ottenuto dopo un tavolo permanente con la Regione Campania ed il Comune per la programmazione di progetti utili socialmente in particolare con l’utilizzo della programmazione dei fondi europei 2014 – 2020 (dal recupero e riqualificazione delle periferie, aree verdi, spazi abbandonati, apertura di siti culturali e monumenti chiusi se non negli orari di culto, cooperative per servizi alle persone per il riutilizzo delle eccedenze alimentari e farmaceutiche alle famiglie bisognose) per creare nuove opportunità vere di lavoro e attività di utilità sociale a favore della comunità.

I soldi ci sono. E se non bastano i fondi europei andassero a prenderli dalle grandi opere inutili e dannose, dai grandi eventi vetrina, dai finanziamenti alle scuole private o alle tasse non fatte pagare ai grandi evasori, dalle guerre per i loro sporchi profitti (per gli ultimi tre anni di guerra in Afghanistan sono stati spesi 420 milioni di euro nel 2014, 185 milioni nel 2015, 179 milioni nel 2016. e questo per una guerra inutile, che da 15 anni ha provocato solo morte e distruzione: in totale 784 MILIONI e quasi 50 Milioni al giorno ovvero 17,7 MILIARDI ALL'ANNO (esclusi costi di carabinieri e polizia) per le spese militari in generale.

E poi vogliono farci credere con le loro televisioni e i loro giornali che il problema sono gli immigrati. Siamo sempre più convinti che c'è bisogno di continuare la mobilitazione e la lotta.

Facciamo appello a tutto all'esercito di disoccupati della città di Napoli e Provincia ad organizzarsi. Sono ancora aperte le iscrizioni e gli sportelli per capire come ci organizziamo e funzioniamo al nostro interno, quando ci riuniamo e quando scendiamo in piazza.

Infine facciamo appello a tutte le forze sociali, organizzazioni sindacali conflittuali, alle tante vertenze lavorative ed altri disoccupati, ai comitati per la difesa dell'acqua, della sanità e trasporto pubblico, le resistenze territoriali per mettere in piedi una mobilitazione generale a livello regionale e far sentire forte la voce di chi si oppone alle politiche di miseria, fame, precarietà e smantellamento dei servizi in atto ed alla criminalizzazione e delegittimazione delle lotte sociali.

D'altronde è quello che anche sta accadendo a Modena o a Bologna dove ai lavoratori in lotta contro sfruttamento e licenziamenti oppure agli studenti in mobilitazione contro la privatizzazione dell'Università vengono mosse accuse di associazione a delinquere ed estorsione: accuse che la città di Napoli, sopratutto rispetto alle storiche lotte dei disoccupati, già conosce. Chi lotta, chi si organizza, chi rivendica dignità e soddisfacimento dei bisogni sociali viene trasformato in delinquente ed estorsore.

Per noi, il tempo dell'attesa è finito.
Chiacchiere e promesse non ne vogliamo più!
#Napoli #DeLuca #RegioneCampania #Disoccupati #Lavoro

Riscendiamo in piazza senza tregua e senza sosta.
Lunedì 20 febbraio – ore 9 – concentramento stazione Campi Flegrei – Fuorigrotta (Napoli)

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