Golpe bianco a Bacoli. Il golden boy della politica napoletana, Josi Della Ragione 28 anni, non è più sindaco della cittadina flegrea. Dimissionari i 5 consiglieri che componevano la sua maggioranza. Dimissionari anche i consiglieri d’opposizione. La strada ora è segnata. Commissariamento in attesa delle prossime elezioni che si terranno presumibilmente tra un anno.
E’ stato un fulmine a ciel sereno quello abbattutosi sul consiglio comunale di Bacoli. Un epilogo assolutamente clamoroso. Non vi sono ancora a tutt’ora spiegazioni plausibili che giustificano un atto così forte da parte dei consiglieri della lista BACOLI LIBERA, la lista civica che un anno fa aveva sbarazzato la concorrenza vincendo le elezioni e portando il giovanissimo Josi alla guida della città .Vittoria elettorale che aveva rappresentato un forte segnale di discontinuità verso le politiche di malaffare che infestano da sempre questi luoghi. Era riuscito persino a farsi sostenere dal meet up locale dei 5 stelle ( impresa rarissima) con un programma tutto onestà e trasparenza. Il nemico numero uno da colpire era il trasversale “ partito del cemento” ovvero le cricche affaristiche della speculazione immobiliare e degli appalti pubblici che a Bacoli da sempre fanno il bello e il cattivo tempo.
E invece per il sindaco ragazzino è già tempo di fare le valigie. Un vero peccato perché le aspettative che aveva suscitato erano veramente degne di rispetto. Non è un caso che aveva come interlocutore privilegiato, per evidenti affinità , il sindaco di Napoli De Magistris. Amministratori senza partiti o organizzazioni politiche alle spalle che riescono però a intercettare le istanze profonde di cambiamento e riscatto di una parte importante della popolazione.
Il giovane Josi non è riuscito però a barcamenarsi in quel mare di squali che è la politica a Bacoli. Non è servito nemmeno avere costituito una giunta giovane, competente e soprattutto distante dalle aree grigie degli interessi opachi e truffaldini. A tradirlo sono i suoi consiglieri che accordandosi con la destra all’opposizione ne determinano la caduta.
I meglio informati sussurrano che in realtà i problemi erano iniziati mesi fa. I consiglieri di maggioranza mal sopportavano l’intransigenza del giovane sindaco nelle questioni amministrative. Si dice che sia stata decisiva la Macchina comunale. Insomma va bene il cambiamento, va bene il riordino degli uffici e delle competenze ma senza esagerare.
La caduta di Josi ci interroga però sulla possibilità concreta di costruire isole di resistenza nel panorama istituzionale. De Magistris a Napoli ci è riuscito e forse ci sarebbe riuscito anche Josi. Difficile ma non impossibile. Il sindaco uscente intanto dichiara che si ricandiderà perché a sfiduciarlo sono stati i consiglieri e non i cittadini che lo hanno votato. E per rendere più corposo il messaggio ha convocato per stasera in piazza una manifestazione di protesta aperta a tutta la cittadinanza. Insomma il “ ragazzino” non ci sta a fare da agnello sacrificale e rilancia. Se i numeri stasera dovessero essere buoni si aprirà un’aspra battaglia politica con conseguenze che per ora non possiamo nemmeno immaginare. Non ha altre via d’uscita. Sfiduciato nelle aule comunali ma acclamato dalla cittadinanza. Mossa che potrebbe rimescolare le carte e mandare all’aria il tavolo. Anche De Magistris , nel momento per lui più difficile, seppe ritrovare slancio e consenso durante la sospensione da sindaco dovuto alla Legge SeverINO da “sindaco di strada” . La “ mossa del cavallo” che ti fa scartare di lato e vincere.
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NICOLA VETRANO
Bell’articolo su una vicenda che la dice lunga su come sia difficile promuovere un reale cambiamento in Italia.