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Tamponi e test sierologici a pagamento anche in Emilia Romagna

Il Commissario regionale Venturi già da settimane ha dato via libera ai tamponi a pagamento presso i privati. Ora anche il presidente Bonaccini annuncia il prossimo decreto regionale in cui per i test sierologici si darà precedenza alle necessità delle imprese mentre i cittadini potranno farsi prescrivere dal medico di base il sierologico da effettuare sempre nelle strutture private.

Dopo il tanto parlare di sanità pubblica che nonostante la disastrosa condizione in cui versa sta reggendo il colpo di questa epidemia, è d’obbligo denunciare come certi governatori abbiano la memoria corta, anzi cortissima!

Non più tardi di un mese fa eravamo tutti, Bonaccini compreso, a dire quanto eroici fossero medici e infermieri sottoposti a ritmi e condizioni di lavoro massacranti per salvare vite, minuto dopo minuto, con le poche risorse disponibili. I governatori erano si prodigavano per promettere investimenti futuri sul personale sanitario e sulle infrastrutture.

Oggi il tema non sono più le terapie intensive ma i tamponi e i test sierologici. In attesa di un vaccino, che arriverà probabilmente, e se tutto va bene, fra poco meno di un anno, tamponi e test sierologici sono di fatto gli unici strumenti per potersi monitorare.

Si dovrebbe parlare di screening a tappeto, gratuiti per tutti, ma pare invece che questo sia diventato un nuovo business, e ovviamente a favore della sanità privata! Il Nord torna a lavoro, e i governatori tornano a fare quello che non hanno mai smesso di fare:  garantire i profitti sulla salute pubblica e avanzare con l’autonomia differenziata.

Non è un caso che se la Lombardia ha guidato la carica dei tamponi a pagamento e l’Emilia-Romagna ha deciso di seguire la stessa strada, decidendo di mappare si i contagi, ma sempre e solo sulla base della disponibilità e responsabilità individuale, in questo caso a pagare.

La fase2 è iniziata senza che ci fosse un vero piano per testare a tappeto la popolazione”, denuncia Potere al Popolo. “In Lombardia e in Emilia Romagna si sta procedendo solo ora a testare e mettere in sicurezza il personale sanitario, una necessità che avevamo già denunciato (shorturl.at/bhimF) anche alla magistratura.

E in aggiunta, si sceglie sempre la logica del prima l’impresa, poi il cittadino. Insomma: il vero modello produci, consuma, crepa! Ma pagati il test sierologico, o autoescluditi dalla società.

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