Abbiamo voluto rispondere alle dichiarazioni degli assessori Lepore e Gieri e del Prorettore Degli Esposti che giovedì hanno fatto durante la seduta della Commissione politiche abitative, riguardanti gli studenti e il diritto allo studio. Di seguito il nostro comunicato di risposta e in allegato il nostro video.(anche qui https://www.facebook.com/)
” UNIBO E COMUNE IPOCRITI: VI RICORDATE DEGLI STUDENTI SOLO QUANDO VI SERVE
Apprendiamo dai giornali che ieri a Palazzo d’Accursio università e comune di Bologna si sono ricordati degli studenti, dopo “appena” due mesi di pandemia globale, riempiendosi la bocca con discorsi sull’importanza “culturale” del polo universitario per questa città e della necessità di garantire un pieno diritto allo studio.
Tutta ipocrisia volta solo a recuperare gli studenti, definiti “una risorsa”, in vista delle future perdite economiche dovute al blocco del turismo e per il prossimo anno accademico, che con tutta probabilità si svolgerà in buona parte per vie telematiche.
Noi, studenti e studentesse dell’università di Bologna, non abbiamo la memoria corta. Conosciamo bene il problema del caro affitti anche da prima della pandemia, quando dicevate che non si poteva fare nulla perché è così che funziona il mercato.
Ci ricordiamo che quando avevamo bisogno di un investimento nelle residenze universitarie pubbliche, la risposta era stata lo Student Hotel e la messa all’asta degli immobili pubblici. Siamo stati spinti a vivere sull’Appennino, a quaranta minuti di macchina, quando Lepore ci considerava solo studenti di passaggio senza voce in città.
L’Unibo è diventata negli anni un’università d’eccellenza che attira gli studenti internazionali, ma non si abbassano le tasse, non si trovano soluzioni per aule sovraffollate e si aumentano i corsi a numero chiuso, mettendo prima gli utili di bilancio rispetto al diritto allo studio.
Il Comune di Bologna, in nome delle vetrine e della city of food, ha svenduto questa città ai grossi potentati privati affinché investissero in residenze private e catene di cibi che sfruttano i lavoratori, primo fra tutti Farinetti, e allungassero le loro sporche mani su questa città.
Ve le diciamo noi, Lepore e Degli Esposti, quali sono le misure che in questa emergenza devono essere prese. Abbiamo vissuto la crisi di questi mesi ma non è stato fatto nulla per la difesa dei nostri interessi da parte delle istituzioni. Servono provvedimenti strutturali per il diritto allo studio e per il diritto alla casa:
blocco totale di affitti e utenze, che abbiamo continuato a pagare senza entrate e pesando sulle nostre famiglie nella crisi sanitaria ed economica;
abolizione delle tasse universitarie, almeno un semestre in più senza costi ulteriori;
borse di studio da erogare subito, senza vincoli di merito e monetizzazione dei servizi;
eliminazione dei test d’ingresso e corsi di recupero per le nuove matricole;
aumento, ristrutturazione e criteri più accessibili di accesso alle residenze universitarie pubbliche.
La drammatica situazione in cui ci troviamo, dovuta al crollo su se stesso di questo modello di società, è anche colpa vostra, e continueremo a ricordare qual è stato fino ad ora il trattamento riservato a noi studenti.
DIRITTO ALLO STUDIO E DIRITTO ALLA CASA PER TUTTI/E “
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