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Roma. Solidarietà contro lo sgombero del Point Break

Esprimiamo solidarietà agli occupanti di Point Break sgomberati questa mattina,

chiarissimo il segnale che arriva a tutt@ noi, dai padroni della città, che hanno imperversato negli ultimi 30 anni, defenestrati allle ultime elezioni dalla vendetta delle periferie.

Un segnale di ritorsione e che fa chiaramente allusione ad un futuro che vorrebbero minaccioso per la città….come a dire: ci avete identificato con Mafia Capitale? ci avete mandato a casa? Volevate la legalità? eccola qua.

Certo questa è anche una sfida per la nuova amministrazione, dopo le belle parole di ieri dell’assessore Berdini, cosa faranno per passare ai fatti? Non possono certo cavarsela dicendo “noi non ne abbiamo responsabilità in fondo si tratta di uno stabile privato” o di un’area verde privata, come in via dei Galli… Questo non lo accettiamo sarebbe come riconoscere che i privati possono abbandonare per anni intere aree della città facendone ricadere i costi ed il degrado conseguente  sulla collettività, serve quindi di più di qualche bella parola.

Per ultimo non accettiamo in alcun modo il tentativo di criminalizzazione, da parte delle forze dell’ordine, di una realtà che ha cercato, con i fatti, di denunciare la scandalosa situazione degli studenti fuorisede di Roma, costretti ad accettare soluzioni abitative vessatorie, con affitti in nero che arrivano a cifre spropositate  anche a 500 euro per posto letto.

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1 Commento


  • marco

    ci spero poco.
    in politica le parole sono importanti e riguardo alle occupazioni a scopo abitativo la previta è stata chiarissima dicendo che tutto dovrà avvenire nell’ambito della più stetta legalità.
    Ancora più preoccupante dovrebbe essere la postilla “tramite bando” che la neosindaca ha posto a sigillo della questione spazi sociali da assegnare.
    Ora io non credo che la signora raggi, da avvocata consumata qual è, formatasi nello studio di previti, che ci piaccia o no è uno degli studi legali più esclusivi dell’intero paese, non sapesse cosa volessero dire quelle due allocuzioni.
    se i compagni vogliono tenere la porta aperta è certamente una cosa saggia, ma fossi in loro non trascurerei di prepararsi alla lotta.
    si vis pacem, para bellum!

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