L'imbuto della Tiburtina, la statale che attraversa la Tiburtina Valley da San Lorenzo fino a Pescara, nel pomeriggio di giovedi si è riempita di gente in corteo. Abitanti di San Basilio, occupanti di case e attivisti delle realtà di movimento (pochi per la verità), hanno voluto ricordare l'8 settembre del 1974 e la battaglia di San Basilio che costò la vita ad un giovane compagno di Tivoli, Fabrizio Ceruso. Fabrizio venne ucciso dalla polizia durante gli scontri che per tutta la domenica pomeriggio di quel giorno convolsero fino all'una di notte centinaia di poliziotti contro gli occupanti delle case di via Montecarotto, sostenuti da tantissimi militanti della sinistra rivoluzionaria giunti da tutti i quartieri popolari di Roma a dare manforte alla resistenza contro qattro giorni di sgomberi e rioccupazioni.
Un lungo corteo, circa duemila persone, è partito puntualmente alle 17.00 dalla Tiburtina, è entrato dentro il quartiere e dopo averne toccato tutte le articolazioni – dalla vecchia alla nuova borgata di San Basilio – si è concluso davanti alla lapide per Fabrizio Ceruso in via Recanati dove venne ucciso durante una delle innumerevoli cariche della polizia di quella giornata.
La mobilitazione di quest'anno, a quarantadue anni dalla morte di Fabrizio, ha visto nei giorni scorsi due assemblee popolari sul territorio della Tiburtina, il corteo e poi una giornata di incontri, stand, sport popolari per il 17 settembre. San Basilio è il sacrificio di Fabrizio Ceruso, 19 anni, cameriere, militante del Comitato Proletario di Tivoli, continuano a rappresentare un simbolo della lotta per la casa a Roma e della resistenza popolare nelle lotte sociali.
Le4 foto che seguono sono di Patrizia Corttellessa:
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