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Roma. Il riscatto di Tiburtino III parla a tutta la periferia

C’era aria di soddisfazione e voglia di fare nell’assemblea popolare tenutasi ieri a Tiburtino III per fare un bilancio degli intensissimi giorni della scorsa settimana.

Valutazioni positive sulla fiera reazione che ha portato all’annullamento dell’assurdo Consiglio municipale straordinario imposto dai fascisti di Casa Pound ed anche sul corteo popolare di sabato nel quartiere che ha rimesso al centro una piattaforma con le vere esigenze del quartiere: sanatoria e risanamento delle case popolari, investimenti sulle scuole, riattivazione delle attività sociali e commerciali nel quartiere.

Molti gli interventi e le proposte emerse nella discussione. E già oggi si comincia nel concreto con l’assemblea con i dirigenti dell’Ater al Lotto 17 alle 16.30, il più degradato del quartiere, sulla questione del risanamento, mentre giovedi mattina al IV Municipio andranno in massa gli inquilini delle case Ater di Casalbruciato e San Basilio minacciati di sfratto dopo 43 anni di residenza.

Si è deciso di costituire due gruppi di lavoro: uno che lavori sulle esigenze del complesso scolastico Filzi (dove la carenza di servizi e spazi vede da anni un calo di iscrizioni), l’altro sulle vertenze con Ater e Comune sulla situazione abitativa e sociale del quartiere. Si è deciso comunque di rendere visibile l’attività nel quartiere indicandone i veri problemi e i punti di degrado, mettendo mano alle soluzioni. Incluso il rapporto con gli ospiti del centro di accoglienza di via del Frantoio.

Il clima nella discussione è stato positivo, tutti erano consapevoli che le attenzioni su Tiburtino III sono tante (incluse quelle sgradire dei fascisti), ma c’è anche la consapevolezza che le giornate della scorsa settimana hanno riscattato non solo un quartiere popolare con tradizioni antifasciste, ma hanno anche dato una indicazione concreta di come affrontare le strumentalizzazioni dei fascisti e indicare la strada del riscatto a tutti gli altri quartieri della periferia.

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