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Roma. Sabato sit in all’ambasciata Usa

In occasione della giornata mondiale contro le spese militari, sabato 14 aprile sabato 14 aprile ci sarà un SIT- IN davanti all’ Ambasciata Usa di Roma (dalle 10 alle 13, via Veneto angolo via Bissolati)

Tagliare le spese militari, SI alla diplomazia,  NO ai bombardieri

L’uso della forza all’estero alimenta la violenza in patria: diciamo NO ad entrambe!
Nella giornata del 14 aprile di ogni anno i popoli di tutto il mondo chiedono ai loro governi di ridurre le spese militari e di smettere di fomentare le guerre con la vendita di armi ai paesi in conflitto.

Oggi, 14 APRILE 2018, noi cittadini statunitensi e italiani chiediamo  ai nostri governi di:

– tagliare il budget della difesa e sottoscrivere il trattato per l’abolizione delle armi nucleari;

– imporre negli Stati Uniti più controlli e più restrizioni sulla vendita delle armi (una piaga nazionale!);

– bloccare la vendita di armi USA e italiane all’Arabia Saudita, che sta bombardando lo Yemen;

– fermare le forniture di armi alle milizie in Iraq e in Siria: per eliminare l’ISIS, non servono più armi; servo
no sanzioni severe contro i paesi che l’hanno creato e che continuano ad armarlo, come l’Arabia Saudita;

– stanziare fondi invece, a titolo di risarcimento, per la ricostruzione di quei paesi che abbiamo distrutto
“per portarci la democrazia”. Ciò consentirà alla gente che è scappata dalle distruzioni di tornare a casa.

Chiediamo poi di dedicare almeno una parte dei nostri budget per la difesa (quello USA da solo è di $886 miliardi annui!!  Quello italiano ha avuto, l’anno scorso, il più forte incremento di tutti i paesi europei!!), per garantire a tutti i cittadini maggiori possibilità di lavoro, di assistenza medica, di istruzione, ecc.*

Infine, occorre che siano potenziati  gli sforzi diplomatici per risolvere pacificamente le dispute nel mondo.  Una politica estera militarista (che sostituisce la diplomazia con la minaccia o con l’uso della violenza) è un brutto modello che produce ricadute nefaste anche all’interno dei nostri paesi.   Infatti incoraggia l’uso della violenza per “risolvere” i conflitti interpersonali (ad esempio, i femminicidi) e politici (ad esempio, le aggressioni ai migranti): la violenza genera violenza.   No alle violenze!   No alle armi!

www.peaceandjustice.it
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