Dopo le elezioni politiche del 4 marzo, la forza propulsiva di Potere al popolo non si è arrestata. L’assemblea nazionale svoltasi pochi giorni dopo ha confermato quello che più volte era stato detto nei mesi iniziali della campagna elettorale: Potere al popolo non sarà un cartello elettorale per le elezioni politiche ma un progetto politico duraturo. A distanza di pochi mesi, a Roma, Potere al popolo si è organizzato continuando le sue battaglie sul territorio per il diritto all’abitare, all’acqua pubblica e al lavoro, contro le speculazioni edilizie delle grandi e inutili opere. E in due municipi, il III e l’VIII, Potere al popolo si è candidato come alternativa allo scempio del Movimento 5 stelle ma anche a quel centro-destra e quel centro-sinistra che in passato hanno affossato ulteriormente la capitale d’Italia e la nazione stessa.
QUI la lista dei candidati:
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Potere al popolo si presenta alle elezioni municipali con le idee chiare: non basta sventolare e rivendicare parole chiave e idee di sinistra per migliorare la condizione oggettiva dei cittadini del municipio. È necessario rovesciare l’attuale modo di interpretare la gestione della città e dei municipi. Non si può governare Roma con gli slogan, è necessario, come sosteneva Petroselli, comprendere che Roma va considerata nella sua universalità, nel suo essere capitale d’Italia e del mondo, capitale politica, economica e culturale. E questa Roma e i suoi municipi, come tutte le città italiane, non possono essere governate se non liberandole dal giogo del Fiscal compact (pareggio di bilancio).
Nei due municipi, Potere al popolo si presenterà con le sue idee di sempre: mutualismo, per diffondere la solidarietà tra i cittadini meno abbienti; la lotta per il lavoro e per il diritto all’abitare, per far sì che tutte le persone possano vivere dignitosamente con un salario e sotto un tetto; la lotta per l’acqua pubblica, attualmente sempre più chimera dopo le politiche della sindaca Raggi; per contrastare tutti gli ecomostri e la politica di speculazione edilizia dei palazzinari, da piazza dei Navigatori allo stadio della Roma a Tor di Valle; per una ripubblicizzazione di Atac, Acea, Ama, Zetema, Aeroporti di Roma affinché tornino a essere un servizio dei cittadini e non società di speculazione economica e finanziaria.
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