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Casa Pound non si tocca. Lo dice il governo

Il palazzo in via Napoleone III occupato a Roma dai fascisti di CasaPound e di proprietà del Demanio, non va sgomberato. Tutti gli altri invece si. A motivarlo è una lettera inviata dal Ministero dell’Economia al Comune di Roma, dopo la notifica della mozione approvata dall’Assemblea capitolina che chiedeva alla sindaca Virginia Raggi di attivarsi proprio rendere effettivo lo sgombero.

L’immobile, a quanto spiega la lettera del ministero, non avrebbe quelle caratteristiche di insicurezza, instabilità e emergenza sanitaria che caratterizzerebbero l’altra ventina di stabili in “lista d’attesa” per gli sgomberi previsi nella Capitale a seguito di sentenze o ordinanze. Per questo, secondo il Mef, la volontà dell’Assemblea capitolina può attendere.

Poi, l’ulteriore precisazione del ministero in una nota, che recita: “In merito alle notizie di stampa apparse oggi, il ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia del Demanio precisano di avere svolto l’istruttoria e tutti gli adempimenti necessari a rientrare in possesso dell’immobile sito in Via Napoleone III occupato da CasaPound. Ribadendo al contempo che a questo punto l’effettuazione dello sgombero dovrà essere valutato dal Prefetto di Roma, che non lo ritiene prioritario in forza dei criteri stabiliti ad hoc”.

 

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