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Roma. Casal Bruciato dice No all’antenna Iliad: è cancerogena

Una raccolta firme la mattina a piazza Balsamo Crivelli e un’assemblea informativa e programmatica il pomeriggio alle 17 nel cortile di via Casal Bruciato 27. Questi sono gli appuntamenti messi in campo per domani, sabato 21 settembre, dal Comitato Popolare di Casal Bruciato per informare e organizzare gli abitanti del quartiere contro la volontà dell’operatore di telefonia mobile “Iliad” di installare un’antenna in via Sandro Sandri, civico 71.

Come si legge nel volantino che i membri del comitato stanno distribuendo e affiggendo in tutti gli angoli del quartiere, «quest’antenna, come le altre decine che stanno spuntando come funghi in città, produrrà onde elettromagnetiche classificate come “possibili cancerogene”. Esistono dei limiti di legge per l’emissione di queste onde ma nessuno conosce gli effetti certi anche di una minima esposizione nel lungo periodo. E, soprattutto, non sono effettuabili controlli sul rispetto di questi limiti.

È possibile, come avvenne con l’eternit, che solo fra 10-20 anni sapremo che danni ha prodotto le onde elettromagnetiche su di noi o sui nostri figli.

Il Comune è a conoscenza dei rischi, tanto che i un regolamento ha vietato l’installazione delle antenne vicino a scuole, asili nido, parchi giochi, ospedali, ecc.

Invece l’antenna di via Sandro Sandri 71 sarà istallata proprio dove nel raggio di 100-200 metri si trovano scuole, asili nido, centri sportivi e parchi giochi».

La borgata è stata protagonista nei mesi precedenti di vicende legate al diritto all’abitare che, insieme ad altri eventi accaduti perlopiù nella periferia est della città, la destra fascista e xenofoba aveva provato – senza troppo successo in realtà – a cavalcare. Ma una volta calata l’attenzione che sembrava aver reso Casal Bruciato il centro della politica nazionale, con passerelle, riaperture improbabili di sedi e servizi sui talk show più seguiti, l’abbandono istituzionale è tornato a farla da padrone, così come lo è sempre stato negli ultimi anni, indipendentemente dal colore delle amministrazioni comunali e regionali.

È in questo spazio lasciato vuoto che si inserisce la voglia degli abitanti del quartiere di riprendere in mano il proprio destino, e arrivare dove non arriva la politica. Fu stato così per la questione della “monnezza” nei mesi estivi, lo sarà di nuovo per l’antenna Iliad nelle prossime settimane.

L’obiettivo del Comitato è quello di raccogliere un numero sufficiente di firme da poter presentare un’opposizione formale sia al Municipio che al Comune per impedire l’installazione della pericolosa antenna.

Sempre a Casal Bruciato, tra le stesse case popolari interessate oggi dall’installazione, fu impedita la messa in funzione di un altro ripetitore, con informazione, lotte e picchetti di giorni e di notte, che alla fine decretarono la vittoria dei cittadini contro il “mostro”.

Anche per questa volta, come è tradizione nel quartiere, si promette battaglia.

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