Con un’operazione chiamata “Bialystok”, su mandato del Tribunale di Roma, i carabinieri del Ros hanno arrestato questa mattina sette militanti anarchici con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione e porto di materiale esplosivo, istigazione a commettere delitti contro la personalità dello Stato, oltre che incendio e danneggiamenti aggravati dalla finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.
L’operazione dei carabinieri ha preso il nome dal libro titolato appunto “Anarchici di Bialystok 1903-1908”, edito con la collaborazione dei militanti anarchici detenuti e dedicato agli anarchici russi all’inizio del XX Secolo. La prima presentazione del libro venne fatta proprio a Roma, il 25 marzo 2018, ed erano presenti due degli anarchici arrestati con il blitz di questa mattina.
Gli arresti sono avvenuti nell’ambito dell’inchiesta avviata a seguito dell’attentato esplosivo alla stazione dei carabinieri “Roma – San Giovanni” in via Britannia, compiuto il 7 dicembre 2017 e rivendicato dalla “Cellula Santiago Maldonado – Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario Internazionale”.
Santiago Maldonado, era un attivista argentino che venne ucciso e fatto sparire nell’agosto 2017 da uno squadrone della morte (il corpo venne ritrovato ad ottobre) perché impegnato a difesa del popolo Mapuche.
La cellula, secondo la magistratura, frequentava il centro sociale “Bencivenga Occupato” di Roma, uno spazio sociale occupato da diciotto anni in zona Montesacro e monitorato dai carabinieri dal settembre 2018. Due dei sette arresti sono avvenuti in Spagna e in Francia.
L’ordigno artigianale dell’attentato alla caserma dei carabinieri, era nascosto in un termos di metallo, contenente 1,6 kg di esplosivo, aveva provocato danni all’ingresso della caserma ma non provocò vittime né feriti.
All’epoca dell’attentato alla caserma dei carabinieri di via Britannia nel 2017, il Capo della Polizia Gabrielli dichiarò che: “Filoni che ci indirizzano verso ipotetiche matrici – ha aggiunto Gabrielli – ce ne sono quante ne vogliamo. Ovviamente seguiamo con attenzione. Nello specifico stanno operando, e non potrebbe essere altrimenti, i colleghi dell’Arma. Abbiamo idee abbastanza chiare su chi possa essere e quindi svilupperemo queste idee, che non mi sembra il caso di esplicitare”.
Ma Gabrielli precisò anche : “Vorrei dare un messaggio di rassicurazione: non stiamo parlando di situazioni di allarme particolarmente importante. Per certi aspetti ritengo molto più grave la piazzata che è stata fatta ieri nei pressi di una redazione di un gruppo editoriale importante”. Il riferimento era alla gazzarra fatta dai fascisti di Forza Nuova sotto la sede de La Repubblica.
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