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Roma, presidio di solidarietà con il Grup Yorum

Dopo il tentativo di colpo di Stato fallito nel luglio del 2016, il regime di Recep Erdogan ha rafforzato la stretta repressiva su ogni tipo di opposizione nel paese, di carattere sia politico che culturale.

Ultimo drammatico esempio è l’accanimento politico-giudiziario a cui è sottoposto il Grup Yorum, collettivo musicale attivo da 35 anni, ostile al governo Erdogan, il quale dopo le leggi antiterrorismo proprio del 2016 ha subìto sequestro di materiali, perquisizioni, denunce, che di fatto volevano impedire la normale attività musicale, politicamente schierata del gruppo.

A tutto questo, la band ha risposto con lo sciopero della fame nel tentativo di tornare fare sentire la proprio voce mentre Erdogan impediva loro di tenere concerti e ne incarcerava i membri, sciopero che ha già condotto alle estreme conseguenze Helin Bölek e İbrahim Gökçek, rispettivamente ad aprile e a maggio.

Lo stesso regime che uccide i suoi figli, ha appoggiato l’Isis in Siria e nel Rojava, “minaccia” il Vecchio continente tramite il controllo delle tratte migratorie dal Medio oriente ed esporta milizie islamiche nella guerra civile in Libia per acquisire vantaggi economici dal controllo del Mediterraneo orientale.

Per questo, la Rete dei Comunisti aderisce al presidio di solidarietà in sostengo del Grup Yurum e appoggia le richieste avanzate dal gruppo e dai rappresentanti legali, quali la scarcerazione e la cancellazione dalla lista dei ricercati dei membri restanti, la fine delle irruzioni nel Centro culturale İdil di İstanbul e la possibilità dunque di tornare a suonare per far sentire la voce della resistenza, nonché il ritiro dei militari italiani dal territorio turco e la fine del commercio di armi con la Turchia.

Di seguito, il comunicato di lancio del presidio

Roma, presidio sotto l’ambasciata turca

Venerdì 26 giugno il Comitato Solidale Grup Yorum ha organizzato un presidio di solidarietà al Collettivo Musicale turco Grup Yorum, in supporto alle loro giuste richieste:

*Annullamento dei bandi dei concerti;

*Fine delle irruzioni nel loro Centro Culturale İdil di İstanbul;

*Scarcerazione immediata dei membri di Grup Yorum in prigione;

*Cancellazione dei nomi dei membri di Grup Yorum dalle liste dei ricercati.

Per portare avanti queste richieste molti membri di Grup Yorum sono stati in sciopero della fame e due di loro hanno tramutato lo sciopero della fame in death fast (ovvero in sciopero della fame fino alla morte). Helin Bölek e İbrahim Gökçek sono diventati martiri rispettivamente ad aprile e a maggio. Attualmente ci sono due prigionieri politici Didem Akman e Özgür Karakaya, in death fast da 117 giorni e due Avvocati del Popolo Ebru Timtik e Aytac Ünsal, in death fast rispettivamente da 167 giorni e 136 giorni per chiedere giustizia.

Affinché non si debba più morire di fame per poter cantare le proprie canzoni e per chiedere giustizia, richiamando i diritti fondamentali di libertà di espressione, il Comitato Solidale Grup Yorum, ha indetto questo presidio al quale tutti i cittadini liberi e le associazioni democratiche sono invitati a sottoscrivere e a partecipare.

L’evento si svolgerà a Roma nei pressi dell’ambasciata turca fermata metro Castro Pretorio, davanti alla Biblioteca Nazionale

Chiediamo:

*accogliere le richieste di Grup Yorum;

*ritirare i militari italiani dal territorio turco;

*termine del commercio di armi con la Turchia.

Chi è Grup Yorum

Grup Yorum è un collettivo musicale turco, fondato nel 1985, che ha sempre subito minacce e repressione a causa delle loro canzoni di denuncia di carattere politico, che si ispirano ai valori di libertà, democrazia e opposizione alla dittatura.

Nei suoi trentacinque anni di vita, Grup Yorum ha all’attivo 23 album pubblicati e tantissimi fan in tutto il mondo. Nel corso degli anni ha sempre subito le minacce, gli arresti e i soprusi dello stato turco ma non si è mai arresa. In particolare, negli ultimi anni – dopo il tentato colpo di stato del 2016 – con l’entrata in vigore delle leggi di emergenza antiterrorismo, hanno subito 12 perquisizioni del loro Centro Culturale İdil con distruzione degli strumenti, sequestro del materiale presente e arresti di chi vi era dentro; più di 300 procedimenti giudiziari; l’inserimento dei nomi di tutti i membri del gruppo nelle liste dei ricercati.

NON LASCIAMOLI SOLI.

DIAMO VOCE A CHI HA SOLO IL PROPRIO CORPO PER FAR CONOSCERE AL MONDO INTERO LA BARBARIE CRIMINALE DI ERDOGAN E DEL SUO GOVERNO.

LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI TURCHI.

STOP ALLA VENDITA DI ARMI ALLA TURCHIA.

COMITATO SOLIDALE GRUP YORUM

Per aderire all’iniziativa, potete scrivere un’email a:

comitatosolidalegrupyorum@gmail.com

Adesioni: Sinistra Anticapitalista, Fondazione La Rossa Primavera, Potere al Popolo, P. Carc, Patria Socialista, Centro Culturale Berkin Elvan, Banda Bassotti, Nobavaglio – Liberi di essere informati, Anpi Sezione Università “Partigiani Sempre” Walter Rossi – Roma, Anpi Provinciale di Roma, Osservatorio Repressione, Associazione Culturale “Prima Base” – Bologna, Rete dei Comunisti Roma, Noi Restiamo Roma, OSA Roma, Comitato madri per Roma città aperta, Soccorso Rosso Proletario, Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, Circolo di Roma Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba, Associazione Nazionale Giuristi Democratici.

Singoli: Alberto Fazolo giornalista, Murat Cinar giornalista, Vincenzo Barone avvocato, Mari Franceschini presidente Anpi provinciale di Perugia, Giuseppe Luigi Bruzzone pacifista e obiettore di coscienza, Enrico Capuano musicista, Lavinia Mancusi musicista, Michele Capuano musicista Canzoniere Italiano, Lenny Bottai segretario PC Livorno, Fabio Marcelli Avvocato Giurista Democratico, Michela Arricale Avvocato Giurista Democratico, Vincenzo Bellantoni Carovana Antifascista, Claudio Cannistraro farmacista.

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