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Comparsata di Gualtieri a Torre Spaccata dopo l’incendio

Abbiamo ascoltato le parole del sindaco Gualtieri oggi in visita insieme all’assessora Alfonsi presso il Pratone di Torre Spaccata, il luogo del devastante incendio di qualche giorno fa nel quale sono rimaste ferite gravemente quattro persone tra personale dei Vigili del Fuoco e volontari della Protezione Civile.

In questa situazione ci si aspetterebbe un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco: per il presente, di fronte ad una città letteralmente avvolta dalle fiamme, e per il futuro, perché disastri del genere non accadano più. La realtà invece sono state parole di circostanza e scarichi di responsabilità: un insulto agli abitanti che vedono bruciare ad anni alterni il proprio quartiere, e che chiedono risposte concrete considerate tutte le conseguenze che i roghi comportano su salute, sicurezza e ambiente.

Gualtieri ha dichiarato che la proprietà è “privata”, pertanto non competerebbe al Comune la sua gestione (in realtà è di Cassa Depositi e Prestiti, che è per più dell’80% proprietà del Ministero dell’Economia e Finanze).

Ha aggiunto inoltre che sembra che siano state rispettate le norme per la prevenzione e che in ogni caso saranno le indagini a stabilire chi è il “colpevole”, puntando il dito su generici piromani. In sostanza, ha cancellato del tutto le responsabilità legate all’incuria e al fatto che, seppur le norme per la prevenzione antincendio fossero state rispettate, queste non sarebbero state sufficienti, come dimostrano i fatti.

Come Potere al Popolo vogliamo manifestare la nostra vicinanza e solidarietà ai feriti gravi che sono state vittime di questo ennesimo incendio romano.

Vittime perché si trovano a lavorare in condizioni al limite del possibile, con emergenze continue a fronte di strumenti, mezzi e personale insufficienti, tanto per quanto riguarda i Vigili del Fuoco, quanto la Protezione Civile che si applica come può con i suoi volontari. Non serve a nulla parlare di “eroi”, come ha fatto oggi il sindaco, quando ormai è troppo tardi.

Siamo vicini agli abitanti e al comitato del Pratone di Torre Spaccata che vedono negarsi da anni uno spazio verde pubblico dignitoso accessibile per tutte e tutti.

Prendersi cura della città vuol dire anche assumersi delle responsabilità. Vogliamo che, invece degli spazi abbandonati al degrado e alla speculazione, nei quartieri popolari ci siano aree verdi  gestite dal pubblico, avendo come priorità la dignità e il diritto alla salute e alla vivibilità per chi vi abita.

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CON IL ROGO DEL PRATONE DI TORRE SPACCATA, BRUCIANO LE PROMESSE DEL COMUNE DI TUTELARE IL QUADRANTE

L’incendio del pratone di Torre Spaccata di due giorni fa è stato uno dei più gravi che abbiamo visto questa estate; il pratone è stato quasi completamente distrutto dalle fiamme, e purtroppo fra il personale intervenuto a spegnere il rogo diverse persone hanno riportato dei gravissimi infortuni e sono in pericolo di vita.
Arrivati quasi alla fine di agosto, possiamo fare un bilancio di quanto abbiamo visto questa estate. Tutti gli incendi e i loro sviluppi sono accomunati da un filo conduttore, che passa per l’abbandono della cura del verde nelle mani dei privati, le discariche abusive di rifiuti, la cronica carenza di mezzi e personale per attuare interventi che diventano sempre più frequenti e necessari, l’assenza totale di qualunque pianificazione e prevenzione – come se i roghi estivi a Roma fossero eventi straordinari e imprevisti.
A luglio di due anni fa lo stesso quadrante della città fu interessato da un gravissimo incendio che partì dagli auto-rottamatori del parco di Centocelle, la cui colonna di fumo è diventata il simbolo dei roghi nella periferia di Roma. I rappresentanti della giunta Gualtieri, del Comune e della Regione organizzarono un passerella in piazza Don Bosco per rassicurare gli abitanti che si sarebbero fatti presto interventi per la bonifica e la sicurezza del territorio, e per imbonire sulla necessità dell’inceneritore: furono accolti dalle proteste di chi, come noi, non credeva ad una singola parola di una classe politica locale interessata a ben altro che la salute e la tutela delle periferie e di chi le abita.
L’estate degli incendi 2024, e la distruzione del pratone di Torre Spaccata, ci dimostra che chi protestava allora aveva ragione, e che è arrivato il momento di mettere in campo un’opposizione decisa e seria contro la giunta Gualtieri, che promuove un modello centrato su turismo, speculazione, grandi eventi e abbandono delle periferie.

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