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Ross@. A Roma è devastazione e saccheggio, contro gli spazi sociali

Più che le parole contano i fatti. Hanno sgomberato e demolito lo spazio sociale Scup (Sport e Cultura Popolare), hanno rimesso i sigilli al tendone del centro sociale Corto Circuito. Nei mesi scorsi avevano sgomberato il cinema America occupato, il Teatro Valle occupato e il Volturno occupato. Un anno fa avevano fatto chiudere la Casa della Pace a Testaccio.

Luoghi e spazi sociali che da più o meno anni (25 nel caso del Corto Circuito, 30 nel caso della Casa della Pace) hanno restituito alla città spazi abbandonati, andati in degrado o passati di mano dalla proprietà pubblica (vedi Scup) a quelle di società private organizzate in scatole cinesi.

Molto spesso questi spazi, una volta sgomberati, tornano ad essere vuoti, nuovamente abbandonati ma recuperati con la forza agli interessi privati, ristabilendo così il criterio che solo gli interessi privati debbano prevalere nelle scelte urbanistiche, culturali e sociali nelle metropoli.

La Giunta Marino in questo senso si sta comportando come quella della “destra de panza e de governo” di Alemanno. Il feticcio della legalità, del ripristino della proprietà vengono agiti contro la realtà. Una realtà fatta di esperienze autogestite, autofinanziate, indipendenti che rimettono in circolazione sia gli spazi della socialità che quelli dell’organizzazione. Un pericolo dunque per chi ha una visione delle città come esclusivi hub per le multinazionali (vedi la Milano dell’Expo), dei flussi turistici di massa e della rendita speculativa (vedi Roma).

Ross@ esprime la piena solidarietà, anzi la totale empatia politica e morale, con chi ha occupato e gestito questi spazi sociali alternativi, indicando una visione altra e antagonista delle priorità sociali che rendono le metropoli o luoghi della cittadinanza o città degli spettri.

Saremo a fianco del Corto Circuito, dello Scup e di tutte le realtà occupate minacciate di sgombero. Oggi assemblea alle 17.30 davanti allo Scup sgomberato

Ross@ Roma

www.rossa.red

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