Come educatori ed educatrici attive al Quarticciolo siamo venute a sapere da genitori delle scuole del territorio di un’iniziativa grave e preoccupante che avrà sede nel nostro quartiere, legata all’applicazione del decreto emergenze, estensione del modello Caivano.
Martedì 21 ottobre nella parrocchia Ascensione NSGC l’Esercito Italiano allestirà un villaggio sportivo alla presenza della sottosegretaria alla difesa Rauti, del capo di stato maggiore dell’esercito Masiello, del sindaco Gualtieri. L’iniziativa coinvolge le classi elementari della IC Sesami e medie dell’IC Ghini.
Crediamo che in un momento storico come questo, dove milioni di persone manifestano la propria contrarietà al genocidio del popolo palestinese e alle politiche di riarmo, dove la guerra continua a mietere migliaia di vittime in giro per il mondo, la scuola debba trasmettere i valori della pace e del disarmo.
Inoltre, l’iniziativa è stata comunicata alle scuole, e di conseguenza alle famiglie, neanche una settimana fa, con un meccanismo di “precettazione” alla partecipazione, senza coinvolgere in nessuna forma le realtà sociali del territorio.
Troviamo particolarmente grave la presenza dell’esercito a pochi metri da dove una settimana fa, con la presenza di decine di uomini in divisa, sono avvenuti gli sfratti di due donne, una con minori a carico, l’altra disabile, senza nessuna soluzione abitativa.
Fare sport in periferia per noi è un impegno quotidiano che portiamo avanti con passione e sacrificio da 10 anni. Allestire un villaggio sportivo che scomparirà il giorno successivo e che costerà decine di migliaia di euro, mentre il quartiere è ancora in attesa delle opere annunciate dal comune e dal governo, fra cui la riapertura della piscina di via Trani e del campo da calcio di via Prenestina, non è altro che uno spot.
Chiediamo alle realtà sociali e politiche attive nel territorio sui temi dell’educazione, dello sport e della cultura, a singoli docenti, educatrici, attivisti di firmare questa lettera, per alzare insieme una voce di denuncia nei confronti di questa iniziativa.
Ci aspettiamo che Comune e Municipio, invece di prestarsi a operazioni di questa natura attivino immediatamente un confronto con le realtà sociali del Quarticciolo.
Se si vuole veramente risanare la borgata è necessario partire dall’ascolto di chi in borgata ci vive.
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Marco Pesavento
Più cultura e meno divise.Quarticciolo ha bisogno di altro