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Savona. La storia infinita di una “area di crisi complessa”

Questa la notizia:

“Invitalia ha fissato le date per la presentazione delle domande per le agevolazioni possibili legate all’Accordo di Programma dell’area di crisi industriale complessa del Savonese per la parte di sua competenza (oltre 20 milioni di euro), mentre i rimanenti 25 milioni arriveranno dal contributo della Regione Liguria. La strategia per il rilancio è basata sul sostegno finanziario agli investimenti nel settore manifatturiero, sul potenziamento della logistica connessa alle attività portuali e sul rilancio dell’occupazione, è attuata attraverso il progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI), elaborato e gestito da Invitalia su proposta del territorio.

Il PRRI prevede l’impegno di risorse pubbliche per oltre 40 milioni di euro ed è stato approvato con Accordo di Programma del 30 marzo 2018 siglato da: Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Ministero delle Infrastrutture, Regione Liguria, Provincia di Savona e Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale,

Il progetto è composto da: incentivi per gli investimenti, politiche del lavoro, aree produttive disponibili, infrastrutture, networking con il sistema del credito, servizi di informazione.

Nell’ambito delle attività previste dal progetto per l’area di crisi di Savona una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro da parte del ministero. Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 2 luglio 2018 e fino alle ore 12.00 del 17 settembre 2018. Sono state mappate in questi mesi oltre 2 milioni di metri quadrati disponibili a ricevere investimenti all’interno dei 21 comuni riconosciuti con la status di area di crisi industriale complessa dal ministero.”

Questo il commento sindacale:

“Notizia molto positiva che finalmente si parte con la fase realizzati a, concreta dell’accordo, bisognerà sollecitare il ministero e il governo ad effettuare la registrazione presso la Corte dei Conti dell’Accordo e quindi lavorare per infrastrutturare (punto su cui concentrare di più le risorse per rendere appetibile il territorio) e infine realizzare la parte legata alle nuove attività produttive – afferma il segretario provinciale della Cgil savonese Andrea Pasa -. Il progetto è finalizzato al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia ed aumento dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale nel territorio dei Comuni appartenenti all’area di crisi industriale complessa di Savona (21 Comuni) Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego,Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Roccavignale,Vado Ligure, Quiliano, Villanova d’Albenga”.

Se ne deduce come commento:

1)      I tempi appaiono molto lunghi, come del resto era stato preventivato da chi non ha mai condiviso i facili entusiasmi di sindacati e istituzioni locali;

2)      I finanziamenti (eventuali) da parte dello Stato sono ancora fermi alla registrazione da parte della Corte dei Conti. La Regione come si sta muovendo? Chiuso l’attivismo pre – elettorale dell’assessore Rixi il suo successore (uomo da 24h lavorative su 24h, almeno da sue dichiarazioni) che segnali ha inviato?

3)      Nella dichiarazione del segretario della Camera del Lavoro si accenna di nuovo ad investimenti per infrastrutture, al riguardo delle quali dovrebbero andare infine la maggior parte delle risorse. Ci si limiterà al completamento della Maersk e dell’ Aurelia Bis? O esiste un piano strategico da questo punto di vista? Oppure si via a caso? Come procede ad esempio, da questo punto di vista, la questione Asset Italia?

4)      Manca completamente, e insistiamo nel denunciare questo punto, un piano industriale che riguardi tutta l’area della provincia di Savona e non soltanto i 21 comuni (nel denunciare questo punto, insistendovi, ci pare di essere in buona compagnia – si fa per dire ovviamente – in quanto un discorso del genere lo pronunciò anche la segretaria generale della CGIL quando fu a Savona per l’Assemblea della Camera del Lavoro: non che faccia la differenza ma tanto per ricoldarlo).

5)      Intanto proseguono crisi aziendali e cassa integrazione.

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