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Savona. Solo aria fritta per l’area di crisi industriale

Mi scuso in anticipo per la lunghezza del testo ma, a fronte di certe dichiarazioni, ho ritenuto opportuno ricostruire per punti tutta la vicenda, difficile, tormentata, e dagli esito finora certamente non incoraggianti

1)   DELL’ARIA FRITTA.(con particolare attenzione al passaggio sulle infrastruttureI

Questa la dichiarazione rilasciata dal presidente della Provincia Olivieri dopo l’audizione tenuta presso la Commissione del Senato sull’area industriale di crisi complessa del savonese.

L’audizione di oggi in Senato è sicuramente un ulteriore passo importante per la riconversione e la riqualificazione delle aree del savonese e della Val Bormida gravate, nel corso degli ultimi dieci anni, dalle chiusure di numerosi gruppi industriali e dalle inevitabili perdite di posti di lavoro – commenta Olivieri – Esprimo grande soddisfazione per un incontro dove sono state ascoltate le nostre istanze che coincidono con quelle presentate ieri da Regione Liguria, sindacati ed Unione Industriali. Oggi possiamo dire che la nostra Provincia è stata al centro di un confronto che sicuramente avrà ricadute importanti sull’intero comprensorio. Abbiamo sottolineato la strategicità di azioni fondamentali per l’area Savona e della Val Bormida: la certezza dei tempi per quanto riguarda l’erogazione delle risorse e il conseguente finanziamento delle infrastrutture previste e, in considerazione delle 15 domande di finanziamento per progetti di impresa presentate, la possibilità di aumentare il plafond”.

Il riconoscimento di Area di crisi complessa ci consente nuovi investimenti – prosegue – nuove imprese e garanzie occupazionali a vantaggio dell’economia del territorio e dell’intero Paese. L’impegno assunto dalla Provincia di Savona, all’interno del Gruppo di Coordinamento e controllo dell’Area di Crisi Industriale Complessa (ACIC), riguarda prevalentemente, in questa fase, la promozione di progetti infrastrutturali rilevanti come, tra quelli più urgenti, la connessione della nuova piattaforma portuale di Vado ligure alle reti ferroviarie e autostradali e l’adeguamento della strada di scorrimento Vado Ligure-casello autostradale di Savona e nuovo casello di Bossarino dedicato alla piattaforma di Vado Ligure. Altri progetti sono richiamati nella bozza di Progetto strategico per il potenziamento della direttrice trasportistica Piemonte occidentale Torino-Savona e tra questi la Bretella autostradale Albenga-Millesimo-Predosa e il raddoppio della tratta ferroviaria S. Giuseppe di Cairo-Ceva”.

Nei prossimi mesi il nostro territorio ospiterà un’audizione a cui parteciperanno tutti i 21 sindaci interessati dalle progettualità dell’Area di Crisi Industriale Complessa. Un appuntamento importante in vista dell’atteso rilancio del comparto” conclude Olivieri.”

 

Dopo circa 3 anni di itinerario che di seguito si riassume in sintesi, con una provincia dove le due imprese più importanti tecnologicamente, Bombardier e Piaggio, sono alle prese con gravissimi problemi che coinvolgono l’indotto, circa 8.000 disoccupati, aree industriali importanti da bonificare, grossi problemi di infrastrutture (emblematico quello relativo al raddoppio della ferrovia Finale – Andora) è possibile, senza alcuna venatura qualunquistica, definire l’intervento del presidente della Provincia (carica ormai priva di legittimità democratica in quanto ente di secondo grado)  come “Pronunciato in politichese e contente argomenti che possono ben essere riassunti con l’antica definizione di “Aria Fritta”.

Ecco di seguito le tappe relative alla dichiarazione di crisi industriale di area complessa riguardante alcuni comuni della Provincia di Savona:

2)   Come si evince dal promemoria che segue, richiesta l’area di crisi complessa giugno 2016 si sono verificati questi passaggi ricostruendo accuratamente tutta la storia:

 

16 giugno 2016

Si è concluso con un’apertura che lascia spazio alla speranza il tavolo tenutosi oggi a Roma, al ministero per lo sviluppo economico, relativo alla richiesta di apertura dello stato di area di crisi complessa per la provincia di Savona.

Al vertice hanno partecipato i rappresentanti del governo (tra i quali il vice ministro Teresa Bellanova), i rappresentanti delle aziende savonesi maggiormente in crisi (Tirreno Power, Bombardier e Piaggio) e Provincia, Regione insieme ai vertici dell’Unione Industriali e dell’Autorità Portuale di Savona.

Le “parti savonesi” hanno sottoposto all’attenzione del governo il documento sottoscritto ieri da tutti i primi cittadini che compongono l’assemblea dei sindaci della Provincia di Savona e cioè la richiesta ufficiale del riconoscimento dello stato di area di crisi complessa. Al termine dell’incontro il Mise e il governo hanno accettato la richiesta e ha chiesto a sua volta alla Regione di produrre una delibera di giunta che “ufficializzi” tale richiesta. La delibera dovrà poi essere invita al Mise per l’accoglimento e l’apertura ufficiale dell’iter burocratico necessario al riconoscimento dello stato di crisi.

Siamo arrivati al tavolo con una certa titubanza – spiega il presidente della Provincia Monica Giuliano – Eravamo preoccupati del fatto che il governo potesse non accogliere questa istanza presentata dall’assemblea dei sindaci. Invece non è stato così”.

Il segretario provinciale della Cgil Giulia Stella specifica meglio: “Il riconoscimento di questo stato di area di crisi complessa ci darà la possibilità di avere investimenti pubblici e privati e facilitazioni rispetto alle condizioni del lavoro, la rivalutazione e la riconversione dei siti industriali e tutto ciò che è a corollario di un progetto che stava andando avanti e che mai come ora è necessario”.

 

5 settembre 2016

Con deliberazione della Giunta regionale n.812 del 5 settembre 2016 è stata presentata istanza di riconoscimento di situazione di crisi industriale complessa dell’area del savonese e approvato il dossier sul Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi complessa del savonese ai sensi dell’art. 1 comma 3 del DM del 31 gennaio 2013, attuativo dell’art. 27, comma 8, del DL 22 giugno 2012 n. 83 recante “Misure urgenti per la crescita del paese”.

Successivamente, con Deliberazione n.835 del 20 settembre 2016, è stata individuata l’area per l’Istanza di riconoscimento di situazione di crisi industriale complessa dell’area del savonese.

21 settembre 2016

Il Decreto ministeriale 21 settembre 2016Area industriale complessa Savona accerta le condizioni per il riconoscimento di crisi industriale complessa con impatto significativo sulla politica industriale nazionale per l’area della Provincia di Savona ricomprendente i Comuni liguri del Sistema Locale del Lavoro di Cairo Montenotte e i Comuni di Vado Ligure, Quiliano e Villanova d’Albenga.

Per tale area sarà adottato, mediante apposito accordo di programma, il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale al fine di regolare gli interventi agevolativi, l’attività integrata e coordinata di amministrazioni centrali, regioni, enti locali e dei soggetti pubblici e privati, le modalità di esecuzione degli interventi e la verifica dello stato di attuazione e del rispetto delle condizioni fissate.

L’area del savonese rappresenta uno dei principali poli economici della Liguria. In termini di popolazione costituisce la seconda provincia. Il peso demografico si traduce in un altrettanto forte peso economico, soprattutto facendo riferimento alle aree tradizionalmente a vocazione industriale (Valle Bormida, Vadese e Villanova d’Albenga).

L’area di riferimento individuata quale area di crisi industriale complessa comprende il Sistema Locale del Lavoro di Cairo Montenotte (che racchiude i Comuni di Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio e Roccavignale), il vadese (i comuni di Vado ligure e Quiliano) e Villanova d’Albenga.

9 Marzo 2017

Accelerata per rendere operativi gli strumenti previsti dall’area di crisi complessa per il Savonese. E’ terminata una riunione a Roma nella quale, alla presenza di Governo, Regione e Provincia di Savona, sono stati indicati i due nominativi di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, che si occuperanno direttamente del piano strategico per le zone della provincia di Savona colpite dalla crisi industriale, con l’obiettivo di far partire i bandi per nuove imprese e investimenti prima possibile.

Corrado Diotallevi e Tommaso Cafora saranno i due referenti dell’agenzia per la provincia di Savona, secondo quanto stabilito dal Comitato di coordinamento per l’area di crisi complessa, ovvero la nuova governance per gestire e organizzare l’insediamento di nuove realtà produttive.

 

4 Maggio 2017

E’ stato pubblicato dalla Provincia di Savona l’avviso di procedura ricognitiva non vincolante per l’individuazione di lotti ed immobili di proprietà privata presenti nei territori dei Comuni riconosciuti appartenenti all’Area di crisi complessa.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con con decreto ministeriale del 21 settembre 2016, ha riconosciuto l’area di crisi industriale complessa con impatto significativo sulla politica industriale nazionale il territorio della Provincia di Savona comprendente i Comuni Liguri del Sistema Locale del Lavoro di Cairo Montenotte (ossia i comuni di Altare, Bardineto, Bormida, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Roccavignale) nonchè i Comuni di Vado Ligure, Quiliano e Villanova di Albenga.

Il riconoscimento di Area di Crisi industriale complessa prevede la predisposizione da parte di Invitalia (Agenzia nazionale, di proprietà del Ministero dell’Economia, per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI) anche attraverso la rilevazione di aree, edifici disponibili, a destinazione industriale, produttiva o direzionale, di proprietà privata, presenti nei comuni che rientrano nell’area di crisi complessa.

L’avviso di procedura ricognitiva pubblicato dalla Provincia di Savona rientra nel piano delle azioni definite allo scopo di creare una banca dati delle aree ed edifici disponibili per l’insediamento di nuove attività imprenditoriali, dichiara il presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano.

Una vera e propria rilevazione di informazioni relative alla disponibilità di aree ed edifici a destinazione industriale, produttiva, direzionale di proprietà privata presenti nel territorio dei Comuni della Provincia di Savona che rientrano nell’area di crisi industriale complessa, che non siano occupate da attività di impresa” conclude il presidente Giuliano.

Una procedura che auspichiamo – aggiunge il consigliere provinciale con delega alla Gestione Area di Crisi Complessa, Alberto Ferrando -, possa soddisfare le richieste informative sulle possibili localizzazioni di nuovi potenziali investitori e, al contempo, promuovere l’attrazione di investimenti sul territorio dei Comuni coinvolti”.

3)   RIASSUNTO AL MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE (AUTUNNO 2018)

Il sito del MISE pubblica in questi giorni l’elenco delle richiesta di agevolazione da parte delle 15 aziende le cui domande sono state ammesse alla procedura riguardante le agevolazioni previste dal decreto di area di crisi industriale complessa riguardante alcuni comuni della provincia di Savona.

Risalta subito un dato complessivo: a fronte di una disponibilità di 20.000.000 le richieste  assommano a complessivi 61.307.202, 71 euro, quindi con una differenza tra la richiesta e l’offerta di 41.307.202,71.

Il totale dei posti di lavoro di nuova occupazione previsti dalle 15 aziende è di 898. La spesa per ogni posto di lavoro sarebbe di 89.109 euro circa. Ne sarebbero disponibili, invece, 22.271.

Si fa notare come le 898 assunzioni previste rappresenterebbe all’incirca l’assorbimento del 10% della disoccupazione presente nella nostra provincia.

Il totale degli investimenti previsti dalle aziende richiedenti è di 130.410.338 euro, di conseguenza la richiesta di agevolazione corrisponderebbe all’incirca al 47% dell’investimento previsto dalle aziende in questione.

Appare evidente come risalti l’insufficienza delle risorse.

Da queste annotazioni sono passati già sei mesi e siamo fermi ai proclami propagandistici

In esito di questo processo il risultato finale è stato questo:

4)   DOMANDE ACCOLTE DI CUI NON SI CONOSCONO ANCORA LE POSSIBILITA’ DI FINANZIAMENTO

PEGASO SYSTEMS

Pegaso Systems progetta e produce in Italia luci a led ad altissima tecnologia con l’obiettivo di fornire il miglior prodotto di mercato

Programma di investimento 20.946.000 Agevolazione richiesta 14.985.000 ( 71,54%) 60 assunzioni (costo unitario 249.750)

ZINCOL OSSIDI S.P.A.

I due stabilimenti di Bellusco e Vado Ligure hanno una capacità produttiva di 35.000 tonnellate di ossido di zinco all’anno, par al 75% dell’intera produzione nazionale.

Programma di investimento 2.914.000 agevolazione richiesta 2.185.626 ( 75,00%). 38 assunzioni (costo unitario 57.516)

In sostanza prevedibili un centinaio di assunzioni, sicuramente un fatto importante ma che non giustifica alcun ottimismo e che non incide sulla strutturalità della crisi che investe il nostro territorio

Alcune ragioni per un progetto alternativo:

5)    Questo punti sono stati, da parte nostra, esposti a partire dall’estate 2016 con qualche aggiornamento d’attualità, ma naturalmente provengono da una elaborazione molto lontana nel tempo analizzando i tratti via via evidenti dell’avanzare della crisi industriale del nostro territorio.

a)      E’ indispensabile lavorare nei confronti delle proprietà per una implementazione della tecnologia e della produttività delle due più importanti aziende della provincia di Savona: Bombardier e Piaggio Aeronautica;

b)      Deve essere ultimata la bonifica del sito ACNA di Cengio, con relativa destinazione dell’area ad uso industriale;

c)      Va attivato un recupero ad uso industriale con attività ad alta densità tecnologica per il sito di Ferrania. In questo senso potrebbe essere cercato un contatto per la realizzazione di sinergie con Genova nel campo dell’high -tech (Genova high- tech s.p.a) .

d)      E’ necessario eseguire una accurata ricerca riguardante i siti utilizzabili per insediamenti di piccola industria e artigianato

e)      Per quel che riguarda i punti 2-3-4 è evidente che ci troviamo in una forte carenza dal punto di vista infrastrutturale che non può essere colmato con improbabili liste della spesa

f)      E’ urgente un piano di riassetto della situazione idro – geologica del territorio e un piano di prevenzione degli incendi boschivi

g)      Per quel che riguarda il Comune capoluogo rimane decisiva un presenza di forte e costante impatto nella presenza culturale al Centro della Città. In questa direzione (dopo che è stato inopinatamente concesso ai privati di ristrutturare il vecchio San Paolo) è fondamentale l’uso di Palazzo Santa Chiara: spazio per biblioteca e insediamento di sede di studio universitario. Il campus di Legino deve proseguire nella sua attività ma ne sono evidenti i limiti strutturali nel rapporto con la Città

h)      Riassetto e recupero dei centri urbani, nella direzione delle nuove tecnologie di risparmio energetico e di isolamento termico. Serve anche un’operazione di dismissione dell’amianto

i)      Apertura di una seria trattativa con la Regione su trasporto pubblico e sanità pubblica (punto di aggiornamento anche su questo: scriviamo mentre sono stati assegnati ai privati gli ospedali di Albenga e Cairo: operazione che la presidenza della Regione giudica un grande successo)

l)   Occorre stabilire un piano certo di finanziarizzazione dei progetti che deve essere parte integrante di un eventuale accordo di programma.

Soprattutto servirebbe un iter trasparente di coinvolgimento reale del territorio, ma questa forse è l’utopia più grande.

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