Ieri in Piazza Mercanti, ci sono radunati oltre 150 riders per manifestare tutta la rabbia per quanto accaduto nelle ultime due settimane tra divieto di trasporto delle biciclette e comportamento delle piattaforme che chiudono account senza motivo e impongono paghe da fame, ogni giorno più basse.
“Abbiamo attraversato compatti la città, passando per la Prefettura, chiedendo giustizia per Emma, girando per le stazioni principali dei treni (Centrale, Porta Garibaldi, Cadorna e Porta Genova) in una strike mass selvaggia, tutti insieme, fianco a fianco, sollevando le bici al cielo davanti ai piazzali di ogni singola stazione, perché pretendiamo diritti per tutti i lavoratori e di poter entrare ed uscire dalla città con le nostre biciclette, nel nome di una ciclo mobilità sostenibile e del nostro diritto di circolazione” scrivono in un post i riders.
Guarda il VIDEO con l’arresto di Emma alla stazione
Trenord ha detto che entro sabato avrebbe aggiunto vagoni per le biciclette e risolto la questione del trasporto delle biciclette sui treni. Dal 3 giugno la compagnia del trasporto pubblico locale ha vietato infatti il trasporto delle biciclette a pendolari, ciclisti e lavoratori (rider compresi) scelta più che assurda che ha creato non poche tensioni e una campagna di screditamento di tutto il mondo rider: durante il lockdown le aziende ci chiamavano “eroi” ed ora siamo già stati dimenticati.
“A causa di questo provvedimento scellerato l’altra notte, uno dei rider del nostro network, sceso in piazza con noi mercoledì e giovedì scorso, è stato posto in stato di fermo e come tutti sanno percosso durante la notte di sabato, perché reo di non voler passare la notte in stazione e di voler tornare a casa propria dopo uno sfiancante giorno di lavoro, senza abbandonare la propria bici incustodita per strada.
Fortunatamente Emma sta bene, si sta riprendendo e tornerà presto a manifestare con noi. Nel frattempo sentiremo un avvocato e decideremo il da farsi con lui. Una cosa è certa, quello che è successo ad Emma poteva capitare a chiunque altro di noi, e non deve succedere né essere permesso. Trenord deve trovare una soluzione al più presto e già da venerdì questo garantirci il trasporto bici con sicurezza”.
Nel frattempo noi continueremo la nostra protesta con una biciclettata che partirà venerdì 19 giugno alle 18.30 da Piazza 24 Maggio (concentramento alle 17.30) e porterà la nostra voce a tutta la città, con una strike mass a cui invitiamo tutta la cittadinanza solidale antifascista, antirazzista e ambientalista a partecipare.
La strada per i diritti è aperta, tocca a noi attraversarla.
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